Il flop dell'Italia in Coppa Davis? "Colpa di Barazzutti"
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Il flop dell'Italia in Coppa Davis? "Colpa di Barazzutti"

Jacopo Lo Monaco, commentatore di Eurosport, non ha dubbi: la sconfitta contro il Kazakistan di Fognini e compagni sta nelle scelte tecniche

L'Italia del tennis è affondata nel cemento di Astana, la capitale del Kazakistan, nella sfida che valeva il passaggio ai quarti di finale della Coppa Davis. Due a uno per gli azzurri dopo il doppio di sabato, poi il crollo nei due singolari della domenica. Andreas Seppi viene messo sotto 3 set a 0 da Mikhail Kukushkin, numero 54 al mondo, e Fabio Fognini si fa rimontare e superare da Aleksandr Nedovyesov, fino a sabato scorso alla posizione numero 130 del ranking Atp. Bye bye Italia. Cosa non ha funzionato?
"Il colpevole numero uno di questa sconfitta è capitan Barazzutti - spiega a panorama.it Jacopo Lo Monaco, la voce del tennis di Eurosport - La ragione è presto detta: decide di schierare nella prima gara Simone Bolelli, spiegando che sia lui sia Seppi avevano giocato tornei sul rapido nelle settimane precedenti. Al contrario di Fognini, che aveva giocato sulla terra battuta in Centro e Sud America e quindi era meno preparato al cemento. In più, Fognini era arrivato soltanto mercoledì e aveva pochi giorni di allenamento nelle gambe. Fin qui, nulla da eccepire. Poi, la gara. Bolelli viene battuto da Kukushkin, lo stesso avversario che avrà la meglio anche su Seppi. Cosa succede la domenica? Barazzutti sorprende tutti e manda in campo Fognini, perché? E' bastato un doppio per far sì che fosse pronto per giocare una partita decisiva? Come si sarà sentito Bolelli? Mi dai fiducia, perdo una partita e ti convinci che non sono in grado di giocare un match sul 2-2 lasciando spazio a un giocatore che non era preparato sul veloce? E questo è il primo errore di Barazzutti".

Il secondo?
"Non è possibile che un capitano non riesca a prendere in mano la situazione nel momento in cui un suo giocatore dimostra di essere in grande difficoltà. Cosa sta lì a fare? E' successo ad Astana nel maschile. Era capitato un mese fa nei quarti della Fed Cup femminile. La Giorgi vince il primo set 6-4 e perde il secondo 6-0. Barazzutti avrebbe dovuto trovare il modo di farla reagire, invece niente. La tennista italiana perde malamente anche il terzo e decisivo set: 6-2 e tutti a casa. Stesso discorso per il doppio Errani-Vinci, uno dei più forti al mondo, battuto 6-1 6-2 dalla coppia Mladenovic-Garcia. Il capitano è lì per quello. Deve trovare il modo di scuotere la squadra. C'è chi si fa buttare fuori del campo per dare la sveglia ai propri giocatori. Barazzutti aveva il dovere di fare qualcosa. Non dico avesse dovuto farsi cacciare. Ma far sentire di più la propria presenza era assolutamente necessario. Così, è come se avesse accettato la sconfitta insieme con i giocatori, non ci sta".

Bolelli, Seppi, Fognini. Chi ne esce peggio?
"Probabilmente, lo stesso Bolelli, che non ha avuto la possibilità di rifarsi dopo la prima sconfitta. Per lui, non sarà stato facile accettare la decisione del suo capitano".

Quanto fa male questa sconfitta e, soprattutto, cosa può lasciare nelle gambe e nella testa dei nostri tennisti?
"La sconfitta contro il Kazakistan fa male più agli appassionati che ai giocatori, cui la Coppa Davis interessa relativamente. I giocatori pensano al torneo nei giorni che precedono l'incontro, poi si concentrano sui propri impegni. Per loro conta la stagione individuale. E sotto questo aspetto è stato per il tennis italiano uno dei migliori inizi di sempre. L'Italia ha piazzato tre finalisti diversi in sette settimane di tornei. Soltanto, Spagna e Francia hanno fatto meglio".

I giocatori di casa nostra non sono gli unici a snobbare la Davis.
"La Spagna è in Serie B perché l'anno scorso non è riuscita a mettere insieme 4 giocatori che potessero andare a giocarsi lo spareggio decisivo con il Brasile. Problemi simili hanno coinvolto la Repubblica Ceca e pure la Svizzera. Quante volte Federer non ha giocato il primo turno? A mio parere, per restituire prestigio alla Coppa Davis bisognerebbe organizzare il torneo ogni due anni. Se la proponi tutti gli anni, i giocatori più forti valutano la possibilità di saltare un giro per dedicarsi ad altro".

Il prossimo appuntamento in Davis sarà già lo spareggio da dentro o fuori per evitare la B. Cosa deve cambiare capitan Barazzutti per ripristinare l'equilibrio perduto?
"Intanto, dovremo vedere chi affronteremo. Considerando però che abbiamo un buon posizionamento nel ranking della Davis, saremo sicuramente testa di serie e non incontreremo quindi gli avversari più temibili, come la Svizzera, la Spagna, il Giappone. Non credo ci saranno grandi problemi. Ciò detto, sarei felice se Barazzutti fosse più coerente con le proprie scelte e puntasse di più su chi è in forma in quel momento".

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Dario Pelizzari