Il marito casalingo fa male al sesso
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Il marito casalingo fa male al sesso

Secondo uno studio americano chi si dedica troppo alle faccende domestiche spegne la passione sotto le lenzuola

La notizia arriva proprio nella settimana di San Valentino, quando milioni di coppie di preparano a festeggiare il giorno degli innamorati, magari con una cenetta a lume di candelache risveglia le passioni un po' sopite dalla quotidianità: ma se si pensa che lavoro e faccende domestiche (e figli se ce ne sono) tolgano tempo e fantasie solo alle donne, ci si sbaglia e di grosso. Secondo una ricerca condotta da The American Sociological Review, infatti, la "sindrome da casalinga"può contagiare anche i mariti.

Nelle coppie sposate, nelle quali è anche lui ad occuparsi regolarmente dei classici doveri domestici (lavare i piatti, stirare, metter su bucati e cene), a risentirne è proprio il sesso: secondo gli studiosi, infatti, si fa l'amore 1,5 volte in meno al mese. Il "verdetto" degli studiosi è spietato: "Meno differenziazione di genere, meno desiderio sessuale". La conferma viene dal fatto che quando invece l'uomo si dedica ad occupazioni più "maschili", come aggiustare tubature o impianti elettrici, portare fuori la spazzatura, lavare l'auto o tagliare l'erba del giardino la frequenza dei rapporti sessuali cresce del 17,5%. Insomma, più l'uomo e la donna possono scambiarsi i ruoli, meno attrazione sembra resistere nella coppia.

Quindi? Meglio che la moglie torni ad occuparsi esclusivamente di casa e figli e il marito porti a casa lo stipendio? Non proprio, perché secondo gli studiosi il fatto che anche il partner maschile si occupi delle faccende domestiche ha i suoi vantaggi: "Il rischio di divorzio è minore quando il marito svolge almeno il 40% delle faccende domestiche, mentre la moglie conbtribuisce al 40% del reddito familiare" si legge sulle pagine del New York Times , confermando dunque che la parità tra i sessi fa almeno bene al matrimonio.

Se tutto ciò vale per una coppia eterosessuale, i ricercatori non hanno dubbi che lo stesso principio funzioni anche nelle coppie gay. Questa volta la conferma arriva da un altro studio, condotto dal Kinsey Institute dell'università dell'Indiana, un ente no profit che si occupa proprio di studi nel campo della sessualità. Secondo Justin Garcia, uno dei membri dell'ente, le coppie omosessuali maschili sarebbero più passionali rispetto a quelle femminili, proprio perché in queste ultime c'è una maggiore parità e alternanza nella suddivisione delle mansioni.  

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Eleonora Lorusso