Venticinque anni per sempre
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Venticinque anni per sempre

Sempre meno i giovani che guardano al futuro e che si immaginano diversi negli anni a venire

Stessi amici, stesso ambiente, stessi hobby e stesse attività. Così i ragazzi di 25 anni si immaginano guardando al futuro e pensando a se stessi tra dieci anni.

Secondo un sondaggio inglese commissionato dalla Virgine Active, i ragazzi oggi vivrebbero una sorta di sindrome di Peter Pan che li porta, all'età di 25 anni, a sentirsi "arrivati".

Desiderano, cioè, mantenere lo status quo raggiunto fatto di vita leggera, pochi impegni e i soliti amici fidati. La maggior parte dei ragazzi intervistati nel sondaggio ha ammesso di non voler guardare avanti, di stare bene così e di non desiderare altro dalla vita.

Un'apatia pericolosa per la generazione di giovani adulti di oggi, tesi tra la paura per il futuro e l'assenza di prospettive. Colpa della crisi che ha tagliato le ginocchia a molti, o causa del poco desiderio di rimboccarsi le maniche e darsi da fare per avere un futuro migliore? Quel che è certo è che i venticinquenni stanno bene nel loro presente, ma se si guarda al futuro non sanno che pesci prendere.

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Barbara Massaro