Per Abercrombie & Fitch solo clienti belli e magri
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Per Abercrombie & Fitch solo clienti belli e magri

E' la discussa filosofia del brand che punta ad un target cool e senza cellulite

Belli e magri. Guardatevi allo specchio. Se siete pronti ad una seduta intensiva di shopping, ma non rispondete a questi due requisiti fondamentali evitate la catena di abbigliamento Abercrombie & Fitch. Il popolare marchio, infatti, non commercializza taglie superiori alla 6 inglese, che corrisponderebbe alla 44 media europea.

Nessuna discriminazione, spiegano i vertici dell'azienda, ma una precisa scelta di marketing e la filosofia del Ceo, Mike Jeffries, che non vuole che le persone di taglia forte acquistino nei suoi negozi.

Secondo quanto ha dichiarato Robin Lewis, coautore della nuove campagna di vendite al dettaglio, con annesse regole, “Jeffries non vuole che le persone più grosse acquistino da lui, che vuole vedere solo persone magre e belle. Non vuole che i suoi clienti principali vedano donne che non possano indossare i suoi abiti stretti e modellati. Le persone che indossano i suoi capi devono sentirsi 'fighi'”

Fighi. Cool. Trendy. Dei tipi giusti insomma. Astenersi perditempo. Se cercate un capo per nascondere la pancetta o per esaltare una silhuette non esattamente da copertina semplicemente andate altrove.

Ma come? Si domanda qualcuno. Il America il 67% della popolazione veste una taglia superiore alla 48 e quelli di Abercrombie & Fitch decidono, in un momento di crisi globale, di tagliare via più della metà della possibile clientela?

Sì! E' la risposta di Mike Jeffries che spiega: "Se vendi merce per tutti non ti alienerai nessuno, ma allo stesso modo la tua linea di abbigliamento non catturerà veramente l'attenzione"

E continua: "Ecco perché assumiamo persone di bell'aspetto nei nostri negozi. Perché le persone di bell'aspetto attraggono altre persone di bell'aspetto, e vogliamo commercializzare solo per loro. Noi non vendiamo ad altri"

Già nel 2004 la società proprietaria del marchio era stata citata in giudizio per aver escluso dai possibili dipendenti le minoranze, mentre nel giugno 2009 la studentessa inglese Riam Dean, nata senza l'avambraccio sinistro, aveva ottenuto un risarcimento di 12.000 dollari da un tribunale del lavoro per essere stata discriminata.

Non solo! Lo scorso anno era emerso che il personale dei negozi era stato costretto a svolgere esercizi in stile militare durante il lavoro per rimanere magro e in forma e in una mail aziendale i dipendenti di sesso maschile erano invitati a fare 10 flessioni prima di lavorare.

Nonostante l'ombra machista che si estende sul brand Jeffries va avanti per la sua strada più convinto che mai che la sua filosofia di vendita sia vincente.

"In ogni scuola ci sono i ragazzi fighi e popolari - ha detto e poi ci sono quelli non così cool. Noi ci occupiamo dei ragazzi fighi, quei ragazzi che hanno un certo tipo di atteggiamento e con un sacco di amici. Molte persone non entrano nei nostri vestiti. Questa non è discriminazione"

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Barbara Pepi