Meno matrimoni (e divorzi). Ma chi si sposa di più?
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Meno matrimoni (e divorzi). Ma chi si sposa di più?

Secondo una ricerca inglese gli indiani credono di più nel matrimonio, mentre in Italia si divorzia meno (per la crisi)

Il matrimonio è ormai un'istituzione in declino e non solo in Italia. Un po' ovunque, infatti, coloro che decidono di fare il grande passo, promettendosi amore eterno sull'altare (o in comune) sono sempre meno. Eppure c'è ancora qualcuno che crede  nelle nozze, nonostante i cambiamenti sociali e soprattutto la globalizzazione, che porta le persone a lasciare il proprio Paese d'origine (e con esso, spesso, anche le tradizioni). E' il caso degli indiani che, secondo i dati dell'Office for National Statistics britannico, risultano il gruppo etnico con il maggior numero di coppie sposate e precisamente l'85%.

Non così si può dire degli stessi sudditi di Sua Maestà: solo il 65% delle coppie inglesi risulta ormai legalmente sposata . E gli italiani? Nonostante la presenza dello Stato del Vaticano sul territorio e nonostante l'influenza della tradizione cattolica, anche gli italiani non vanno oltre il 66% di coppie sposate, esattamente come i canadesi e di poco al di sotto della percentuale irlandese (67%).

A dispetto di quanto si possa immaginare, sono soprattutto i cittadini provenienti dai paesi asiatici a convolare a nozze: alle spalle dell'India, infatti, si trova lo Sri Lanka, seguito a sua volta da Afghanistan, Pakistan, Bangladesh. Al 6° posto ecco invece il Kenya, mentre al 7° si trova un'altra sorpresa, gli Stati Uniti, con il 75% di coppie che si sono sposate legalmente. Fanalino di coda, invece, è la Somalia, con solo il 35%.

Alla base di questi dati ci sono cambiamenti sociali avvenuti negli ultimi decenni (e anni), che spiegano anche un altro risultato del censimento condotto in Gran Bretagna nel 2011: il 17% delle coppie risulta ormai "di fatto", ovvero convivente a tutti gli effetti. Certo il costo di un matrimonio può aiutare a spiegare il fatto che sempre meno persone decidano di organizzare cerimonia, ricevimento di parenti e amici, banchetti, abiti e quant'altro.

Di certo proprio la crisi economica è tra le cause anche del calo nel numero di divorzi in Italia. Se fino al 1995 i tassi di separazione e divorzio erano in continua crescita, secondo l'Istat nel 2012 si è assistito ad una battuta d'arresto. Non solo. Per evitare costi esorbitanti e tempi lunghissimi, molti italiani da qualche tempo a questa parte hanno deciso di andare al'estero, soprattutto in Spagna, per certificare la fine del proprio matrimonio, salvo poi chiedere il riconoscimento formale anche in Italia. D'altro canto anche i matrimoni finiscono molto prima rispetto al passato: la vita media di una coppia sposata è di circa 16 anni. E se fino a qualche tempo fa si parlava della crisi del 7° anno, ora i primi (spesso insormontabili) problemi compaiono già dopo 3 anni dal "fatidico sì", e soprattutto in concomitanza con la nascita del primo (e ancora di più del secondo) figlio.

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