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Le web bufale della settimana - Ep.1

Le notizie più false circolate in Rete negli ultimi 7 giorni

1. Laura Torrisi e il cactus

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"Certo che sono dei fenomeni! Chi le pensa e chi le scrive! Mi aiutate voi a spiegare a questi 'professionisti' del 'purché se ne parli' che le bufale sarebbe meglio lasciarle sulla pizza?!". Ha risposto così l'attrice Laura Torrisi alla notizia falsa diffusa da Dagospia questa settimana. Secondo il portale di D'Agostino Laura, durante le riprese della trasmissione Mistero, sarebbe caduta su un cactus mentre si faceva un selfie. Scriveva Dagospia: "Anche durante le riprese Laura gira sempre armata di un bastone per gli auto-scatti e si immortala in ogni dove e in tutte le posizioni. Ma questa mania l’altro giorno le è costata molto cara. Durante una esterna a Phoenix in Texas la vispa Laura proprio durante un selfie è inciampata in una pianta di cactus staccandone un pezzo che le è rimasto incastrato tra le gambe. Portata in ospedale per l’asportazione delle centinaia di spine sapete la prima cosa che ha fatto? S’è fatta una foto".

Laura, per fortuna, sta bene e non l'è mancata l'ironia di rispondere a tono.

2. Topo o pollo fritto?

Va bene che fritto è buono tutto, ma trovarsi un roditore nel piatto dopo aver ordinato pollo fritto al fast food è decisamente troppo. Per questo, tra schifo ed indignazione, la notizia del Signor D.D. che al Kentucky Fried Chicken (KFC) aveva trovato nel piatto topo fritto invece che le consuete alette di pollo aveva fatto il giro del web.

D.D. aveva condiviso via Facebook una foto che lasciava poco spazio al dubbio immortalando la forma di un topolino in posizione fetale con tanto di coda ben avvolto nella sua pastella. Pranzo da Visitors dopo il quale D.D avrebbe ricevuto le scuse del gestore dell'esercizio, scuse che, a suo dire, ne proverebbero la colpevolezza. Peccato che la storia non finisca qui. 

La gestione del fast food, infatti, ha parlato con l'edizione Usa di Huffington Post dicendo: "Un cliente ha posto un’accusa molto seria in danno di KFC ed ora rifiuta di collaborare all’investigazione. Basandoci sul fatto che rifiuta di consentire a altri di vedere il prodotto, siamo indotti a credere che volesse ingannare il pubblico con questa bufala e stiamo vagliando tutte le opzioni possibili".

Inoltre il responsabile della catena ha spiegato che non è inusuale che durante la frittura il pollo assuma forme strane a causa della panatura. A prova di ciò l'uomo ha preso un boccone dalla forma uguale a quella del topo e lo ha morso mostrando che all'interno non si nascondeva il musino del topino e la sua carne rossa, ma della banalissima carne bianca di pollo.

3. Teoria del gender

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Circola sui social network e su Whatsapp una sorta di catena di Sant'Antonio che avverte: "In questi giorni i piani alti vogliono approvare una legge che prevede l'inizio da SETTEMBRE 2015 dei corsi gender nelle scuole dei nostri bambini (...) La loro astuzia sta nel non informarci (...) e soprattutto nell'avere sempre la scusa dell'omofobia per attaccarci". Si tratta di un falso che cita un presunto provvedimento europeo a causa del quale verrebbero istituiti dei "Corsi gender" in cui - si legge nella bufala - "Da 0 a 4 anni si insegna masturbazione infantile precoce. Da 4 a 6 anni masturbazione, il mio corpo appartiene a me, la consapevolezza dei propri diritti sessuali. Dai 6 ai 9 anni: masturbazione e autostimolazione, rapporti sessuali, diversi metodi di contraccettivi, scelte alternative per evitare la gravidanza, l'abuso. Dai 9 a 12 anni: masturbazione-eiaculazione (dimensione del pene-seno-vulva), utilizzo dei preservativi". Per finire con il "diritto all'aborto" e la "pornografia" per i 15enni.

Viene citato il cosiddetto Ddl Fideli che in realtà prevede l'adeguamento dell'Italia agli standard europei in materia di diritti con "L'introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università".

All'articolo 1 comma 1 si parla di necessità di "Adottare i provvedimenti necessari a integrare l’offerta formativa dei curricoli scolastici di ogni ordine e grado con l’insegnamento a carattere interdisciplinare dell’educazione di genere finalizzato alla crescita educativa, culturale ed emotiva, per la realizzazione dei princìpi di eguaglianza, pari opportunità e piena cittadinanza nella realtà sociale contemporanea".

A seguito della catena di Sant'Antonio si viene rimandati ad un link per firmare una petizione che, neanche a dirlo, non esiste.

4. Astro-porno

Thinkstock by Getty Images

Questa volta ci eravamo cascati anche noi. Qualche giorno fa era stata diffusa la notizia di un progetto legato a PornHub intenzionato a girare il primo film porno nello spazio. Si sarebbe trattato un progetto molto costoso per il quale era già partito un programma di crowdfunding. Anche i nomi degli attori pronti alle astro acrobazie erotiche erano stati resi noti, ma pare che fosse una bufala di tutto punto. In realtà si trattava solo di una campagna marketing virale per far circolare il nome di PornHub.

Intanto, cpmunque, in questi giorni, le promesse di versamento sono state raccolte e hanno raggiunto la cifra di 52.000 dollari, ben lontani dai 3,4 milioni necessari per realizzare l'opera prima del sesso spaziale. Per verificare cosa succede ai nostri corpi in caso di rapporti a gravità zero bisognerà aspettare la scienza e non PornHub.

5. No money, no wedding

Olycom

25.000 euro alle coppie di sposi che decidono di unirsi in matrimonio entro il 2015? Crederci sarebbe belle, ma a quanto pare, anche questa è una bufala.

Secondo i bontemponi che l'hanno diffusa in rete i soldi sarebbero stati concessi dall'Unione Europea. Per accedere ai finanziamenti forniti dalla "Zia Ue" sarebbe stato sufficiente presentarsi presso lo sportello unico europeo presente in ogni Prefettura. All'impiegato bisognava presentare copia della prenotazione o della Chiesa o del Comune, ricevuta di prenotazione del salone di ricevimento e scontrino per le bomboniere. Con il carnet del matrimonio perfetto si sarebbe potuto accedere ai finanziamenti che, neanche a dirlo, non esistevano.

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Barbara Massaro