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ANSA/LUCA ZENNARO
Lifestyle

Il look perfetto per il primo giorno di scuola

Anche presentarsi in maniera corretta davanti ai professori (specie se nuovi) è un fatto di stile

Ritorno in classe sì, ma con stile. Tra oggi e mercoledì la prima campanella suonerà per nove milioni di studenti italiani e presentarsi davanti ai professori, specie se nuovi, in maniera impeccabile è un buon metodo per non mettersi subito in cattiva luce.

Ecco allora come fare per iniziare col piede giusto. Prima di tutto fatevi una doccia. Pare scontato, ma non per tutti lo è e capelli sporchi, unghie in disordine e cattivo odore che non piacciono mai, a scuola sono intollerabili.

In fatto di outfit, poi, la prima regola da ricordare è che le vacanze sono finite. Dopo tre mesi di pantaloncini corti, canottiere, elastici delle mutande in bellavista, minigonne, top e trucco tutto glitter e brillantini è tempo di tornare alla normalità.

Parola d'ordine, quindi, è sobrietà: i pantaloni si allungano e per quanto riguarda le maglie meglio sceglierne una fresca di bucato e non trovata in qualche angolo delle cameretta con disegni di teschi o di gruppi rap. Per le ragazze basta con le scollature a misura di abbronzatura o i pantaloni super attillati.

Jeans e maglia saranno l'abbigliamento perfetto per non urtare i nervi dei prof e dimenticate i sandali: a scuola le scarpe vanno portate chiuse.

Meglio, poi, se i capelli sono legati o fermati da mollettine in maniera di non dare subito l'idea di studente  del quale è impossibile intuire i tratti.

Stessa cosa vale per cappelli e occhiali da sole. Visto che l'Italia non è la Florida e Hollywood è dall'altra parte dell'oceano i divismi lasciateli fuori dall'altrio della scuola.

Nello zaino (che se non è nuovo è meglio fargli fare un giro di lavatrice) non può mancare il diario sul quale appuntare orari provvisori, cose da prendere, nuovi libri e nomi dei professori (sempre in caso di novità).

Niente fogliettini voltanti, agende improvvisate o scuse del tipo "Oggi lo vado a prendere". Avevate tutto il tempo per scegliere l'agenda e aprirla alla prima ora.

Un astuccio ben fornito, poi, fa già bella figura. Il "Mi presti una penna" chiesta al vicino di banco urta l'udito del professore medio.

Un ultimo accorgimento: la classe non è la spiaggia. La postura è indice di buona educazione (oltre che di buon senso). Teste appoggiate alla mani, schiene storte, gambe allungate sotto al banco e occhio svagato sono il modo peggiore per presentarsi davanti alle persone che, nel bene o nel male, per i prossimi anni saranno le Parche del vostro destino.

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Barbara Massaro