Casalinghe addio, ora sono gli uomini a occuparsi della casa
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Casalinghe addio, ora sono gli uomini a occuparsi della casa

Secondo gli ultimi dati Istat, diminuiscono le Desperate Housewives, mentre aumentano gli uomini che seguono figli e casa

C'erano una volta le casalinghe. Poi sono arrivate le più accattivanti  ed eccentriche Desperate Housewives. Oggi ormai in America non si chiamano né in un modo né nell'altro, ma semplicemente "retro wives", ovvero quelle donne che si occupano di casa e famiglia, mariti e figli, a tempo pieno, rinunciando più o meno (soprattutto meno) volontariamente ad una carriera e ad un lavoro fuori casa. Sono le vere "registe" della vita familiare, in grado di seguire gli impegni dei figli e fare in modo che ai mariti non manchi nulla. Eppure stanno scomparendo anche loro.

Cambiano i tempi, cambiano le esigenze, cambiano persino i ruoli. In una società in cui le vecchie barriere cadono di giorno in giorno, anche le casalinghe sono destinate a sparire. Colpa della crisi, certo, ma anche del fatto che oggi anche gli uomini non disdegnano più così tanto di occuparsi della casa e - a volte - anche dei figli. A certificare lo sgretolamento dei vecchi cliché è l'Istat, secondo cui il numero di casalinghe nel 2012 è calato di 290 mila unità rispetto al 2011. In un anno, dunque, il numero di (desperate) housewives è diminuito del 5,9%. Un dato che aumenta se, invece che prendere in considerazione le donne tra i 15 e i 64 anni, si considerano soltanto le under 35.

Il trend, d'altra parte, è in corso ormai da qualche anno: basti pensare che nel 2007 le casalinghe erano 5.000.000, mentre cinque anni dopo, nel 2012, sono scese a 4.589.000. Di queste la metà si trova concentrata nel Mezzogiorno d'Italia, dove la percentuale di donne che non lavora in ufficio o fuori casa è maggiore rispetto alle regioni del Nord. Ma se il fatto che aumenti (seppure troppo poco rispetto alla media europea) il numero di cosiddette "donne lavoratrici" non stupisce più di tanto, a sorprendere è che invece sta crescendo la schiera di uomini-casalinghi. Nel 2012, sempre secondo i dati Istat, erano 75.000, in aumento di ben il 19,2% rispetto al 2011.

Segno dei tempi che cambiano, si diceva. O forse della crisi, che a volte costringe (anche) gli uomini a perdere il posto di lavoro e a occuparsi, inevitabilmente, della casa e della famiglia a tempo pieno. Che la recessione aiuti la parità tra i sessi?

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Eleonora Lorusso