Kate Middleton in topless: ecco la sentenza
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Kate Middleton in topless: ecco la sentenza

Il settimanale Closer non potrà più diffondere o vendere le foto dello scandalo - Gli scatti incriminati

È arrivata la sentenza del tribunale parigino: il settimanale Closer non potrà diffondere né vendere gli scatti di Kate Middleton in topless. Accolta quindi l’istanza dei legali della coppia reale, che non più tardi di ieri avevano anche sporto denuncia per violazione della privacy.

Per chi non avesse ancora le idee molto chiare, lo ricordiamo: secondo la legge francese scattare fotografie a una persona senza il suo permesso è un reato punibile con multa fino a 45mila euro e un anno di prigione, ma in realtà questa pena non è mai stata applicata prima, se non in forma di ammende puramente simboliche. Motivo per cui se la fotografa Valerie Suau e il direttore del settimanale Closer venissero effettivamente condannati a tanto, si creerebbe un precedente non da poco, in Francia.

Nell’attesa di capire le prime reazioni dei diretti interessati, è facile immaginare la soddisfazione di Kate e William, che seppur apparentemente lontani dalle polemiche (sono in viaggio di rappresentanza nel sudest asiatico e nel Pacifico) avevano auspicato “la punizione più dura” per le “grottesche” immagini pubblicate dal magazine transalpino – e il loro avvocato, Aurelien Hamelle, aveva azzardato un parallelo pesante, paragonando l'accaduto alla "caccia fatale" che portò alla morte di Lady Diana.

Nonostante dunque la fotografa Valerie Suau abbia sostenuto di aver venduto a Closer solo fotografie “decenti”, il tribunale di Nanterre le ha dato torto.

Tra l'altro, William e Kate hanno ricevuto anche un sostegno inaspettato dalla reietta Sarah Ferguson, che nemmeno era stata invitata al matrimonio reale: parlando col Daily Mail ha dichiarato di provare “totale empatia e simpatia per Kate”. Fergie, protagonista in passato di celebri gaffe, ha definito l'accaduto "un'invasione devastante dello spazio privato personale. È deplorevole, odioso e spregevole".

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Davide Decaroli