Fabrizio Corona: "Sono fragile, ma posso ancora costruire qualcosa"
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Fabrizio Corona: "Sono fragile, ma posso ancora costruire qualcosa"

E intanto la Cassazione conferma la sorveglianza speciale e lo definisce: "Socialmente pericoloso" - I primi 40 anni del re del paparazzi -

"Il futuro appartiene a chi è capace di fondere fantasia, ragione, coraggio, con un forte impegno personale". E' questo uno stralcio tratto dalla lunga lettera inviata da Fabrizio Corona a Piero Chiambretti per il Chiambretti Sumermarket, il nuovo programma del comico conduttore in seconda serata su Italia 1.

La lettera è stata letta nel giorno della conferma, da parte della Cassazione, della sorveglianza speciale necessaria per Corona in quanto, si legge nelle motivazioni, l'ex agente dei fotografi sarebbe "socialmente pericoloso".  

Secondo la suprema Corte la vita di Corona sarebbe stata scandita da "numerosi e cospicui precedenti penali" e "caratterizzata da frequentazioni criminali e da atteggiamenti fastidiosamente inclini alla violazione di ogni regola di civile convivenza" per questo si rende necessaria la continuazione della sorveglianza speciale.

Fabrizio Corona sta scontando, all'interno del carcere di Opera, 15 anni di reclusione per diversi reati e, come sottolinea ancora la Cassazione, "I suoi reati non sono di poco conto dal momento che si tratta di estorsioni, ricettazione e diffusione di carta moneta falsificata, reati fallimentari, evasioni fiscali, recenti denunce per truffa", per questo Corona deve restare in carcere.

L'uomo, però, non ci sta a stare in silenzio e, dal libro autobiografico , alle lettere aperte alle sue ex fino alla missiva inviata a Supermarket Chiambretti parla e si racconta senza filtri. "Quando sono entrato in carcere  - scrive l'uomo simbolo degli anni 2000 - sapevo che sarebbe stata una battaglia, e in una battaglia ci sono i momenti di inevitabile sconforto". 

E poi continua: "La sensazione di non farcela, ma l'orgoglioso progetto di ricostruzione che ho deciso di fare su me stesso è stato più forte di tutta la merda che mi hanno tirato addosso in questi 480 giorni di galera. Mi sono attaccato al senso dell'impresa. Perché senza impresa non c'è evoluzione, non c'è neanche vita vera". 

"Siamo fragili - scrive Corona - facciamo un sacco di errori e abbiamo una data di scadenza, ma possiamo creare, costruire, arricchire la vita nostra. Tutto dipende dalla nostra attitudine, dal nostro dna, dal modo in cui vediamo e viviamo il nostro posto nel mondo. Il futuro appartiene a chi è capace di fondere fantasia, ragione, coraggio, con un forte impegno personale.

Io sono stato fortunato, mi è stata data l'ennesima occasione per essere felice. È una ovvietà, ma il successo senza felicità non vale nulla. Oggi ho la forza, la serenità, la consapevolezza per traghettare questo periodo e per costruire qualcosa nella vita che mi dia quella felicità e sicurezza interiore che tutti più o meno cerchiamo". 

"Mi sono guardato allo specchio e mi sono chiesto: possibile che alla tua età non abbia ancora capito e apprezzato i veri valori della vita? Sei così effimero, così superficiale? Davvero vuoi sprecare la tua vita così? Tra sesso, droga, rock' n' roll, sentimenti “patinati” opportunistici e fasulli? Non ci credo. Quanto tempo dovrai stare in carcere per capire quello che veramente stai perdendo? Credi di essere immortale?".

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Barbara Pepi