Il primo appuntamento: ecco cosa non fare
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Il primo appuntamento: ecco cosa non fare

Dagli argomenti tabù, alla location del primo incontro, ecco il vademecum su come comportarsi, ma soprattutto sugli errori da non commettere

Che al primo appuntamento con una "lei" o un "lui" non si debba parlare del proprio ex o della propria ex, è ormai un fatto accertato, anche se qualcuno ancora ci casca. Ma per la prima uscita esistono anche una serie di altri argomenti tabù, vivamente sconsigliati per non annoiare, imbarazzare o essere troppo invandenti. Ecco allora bandito ogni riferimento allo stress da lavoro, a colleghi noiosi o con i quali non si ha un buon rapporto. Nessun riferimento neppure alla propria infanzia infelice (se è stata tale), in modo da non "ammorbare" l'aspirante fidanzato o fidanzata. Meglio evitare anche di parlare del proprio vicino di casa molestatore, della rabbia per l'ultima multa rifilata dal vigile urbano o del proprio smodato amore per la mamma.

Tutti argomenti che secondo la tedesca Bild potrebbero avere un effetto boomerang, stroncando sul nascere ogni possibile inizio di storia d'amore. Ma di cosa parlare, allora? Secondo il giornale online tedesco è decisamente consigliabile buttarsi su argomenti piacevoli e meno "intimi": parlare delle proprie passioni potrebbe aiutare a scoprire qualche interesse in comune con colui o colei che si vorrebbe diventasse l'anima gemella. Lo stesso vale per l'ultima vacanza, il libro che si sta leggendo, il film visto di recente al cinema o la musica preferita (o del momento).

La regola d'oro perchè il primo appuntamento non si trasformi in un incubo è poi quella di lasciarsi andare, senza mostrarsi in ansia o eccessivamente agitati: questi stati d'animo si leggono sul viso di chiunque, figurarsi in occasioni come queste. Quanto alla scelta della location, pare che sia tramontata l'epoca dell'invito a prendere un caffè, tanto gettonato in passato, perchè non impegna per troppo tempo e dà modo di scambiare qualche chiacchera. No, secondo la Bild è sconsigliabile, perchè costringerebbe all'imbarazzo dello stare seduti, magari uno di fronte all'altra, senza sapere cosa dirsi. Molto meglio allora una passeggiata, che offrirebbe molti più spunti per una conversazione.

Altra nota dolente è quella relativa a chi debba pagare il conto dell'uscita, specie in caso di cena al ristorante o di un film al cinema. Secondo Bild l'uomo dovrebbe offrire, ma solo al primo incontro, per non incappare nell'equivoco che, pagando, ci si aspetta qualcosa dall'altra persona. Una tendenza - questa - che sembra trovare conferme non solo in Germania. Superati tutti questi piccoli o grandi scogli, una volta tornati a casa si spesso alle prese con un altro dilemma: chiamare o non chiamare? Quanto tempo lasciar passare? Meglio mandare un sms? La risposta, secondo il giornale tedesco, è chiara: "Meglio attendere un giorno o due, evitate di farvi sentire subito perchè potreste perdere l'interesse del vostro amato".  Lo stesso vale anche per i messaggini.

Ultimo consiglio, per alcuni "sgradito": a quando il primo bacio? La prima volta sarebbe totalmente sconsigliabile lasciarsi prendere dalla passione, meglio limitarsi ad un più casto e rispettoso bacio sulla guancia. Si riuscirà a resistere e a ricordare tutte le "regole"?

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Eleonora Lorusso