Cimeli all'asta per salvare il Museo dello Sport di Torino
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Cimeli all'asta per salvare il Museo dello Sport di Torino

Sabato 27 settembre saranno messi in vendita oltre 250 pezzi da collezione: dalla maglia di Pelè al poster autografato di Senna

Il Museo dello Sport di Torino chiede aiuto. I soli 6 mila ingressi in un anno rischiano di far sparire un pezzo di storia dello sport che nel capoluogo piemontese fatica a far quadrare i conti. Un numero di visitatori impalpabile se si pensa alle spese e al valore dei cimeli che il museo espone, una carrellata di perle che rappresenta 47 sport diversi. A dare vita al progetto è stato Onorato Arisi, il presidente che adesso è pronto a tutto pur di tenere in vita la sua creatura. Per questo motivo il prossimo 27 settembre metterà all'asta pezzi della sua collezione privata (importante sottolineare come nessun cimelio esposto nel museo sarà venduto) con l'obiettivo di raccogliere fondi per tenere in vita il museo almeno fino al 2015, anno in cui tra Expo di Milano e Torino città dello Sport si spera in una ripresa che favorisca un futuro migliore. I pezzi messi in vendita saranno vere e proprie chicche per gli amanti dello sport: dalle maglie dei protagonisti della serie A fino alla mazza da baseball autografata da Michael Jordan (che per breve tempo giocò anche a baseball). Abbiamo intervistato il presidente Arisi, pronto al gesto estremo di separarsi dai suoi gioielli ma convinto che il futuro del Museo dello Sport sia ancora tutto da scrivere. 

Come nasce l'idea dell'asta?
"Abbiamo bisogno di aiuto e sostegno per tenere in vita il museo. Per questo ho deciso di mettere all'asta i cimeli della mia collezione privata. Io sarò il battitore dell'asta che vedrà come protagonisti oltre 200 pezzi da collezione. La parte da leone la fa il calcio, con oltre 120/130 maglie, da quelle di Pelè e Ronaldo passando a tantissimi giocatori che hanno fatto la storia della serie A, da Maldini a Kakà fino a Shevchenko, Montella, Hamsik e tanti altri. L'unico scopo dell'asta è quello di raccogliere fondi per andare avanti fino al 2015. E' importante sottolineare che niente di ciò che è esposto al museo sarà venduto, tutti i pezzi all'asta sono parte di collezioni private, soprattutto mie". 

Come mai il Museo dello Sport vive questa crisi?
"Da una parte c'è la crisi economica, dall'altra una città che ha tradito le attese in termine di visite e si è dimenticata dello stadio Olimpico. La nostra speranza è quella di raccogliere fondi per arrivare al 2015, anno in cui con l'expo di Milano e con Torino città dello sport speriamo di avere un flusso di stranieri importante. I numeri parlano chiaro, al Bernabeu ogni anno transitano 1,6 milioni di persone, quando avevo fatto il museo del Milan e dell'Inter a San Siro eravamo a quota 250 mila presenze l'anno. Qui a Torino siamo arrivati a 6 mila ingressi l'anno, facciamo fatica anche a pagare l'affitto".

Avete chiesto sostegno alla città?
"Certo, abbiamo chiesto una diminuzione dell'affitto e un aiuto ma per ora non c'è stato modo di venirci incontro, l'asta era l'unica strada percorribile. Il 2015 sarà l'anno decisivo per capire se questo progetto può andare avanti o deve terminare. E' un peccato perché tutti quelli che lo hanno visitato non sono mai rimasti delusi e tanti atleti azzurri di ogni sport sono venuti in visita e ci hanno omaggiato con qualche cimelio". 

Quali sono le perle del Museo dello Sport di Torino?
"Abbiamo cimeli riguardanti 47 sport. Nella zona dedicata al calcio c'è l'ultima maglia di Valentino Mazzola in nazionale, quelle di Garrincha, Facchetti e Rivera. Abbiamo il gotha del calcio mondiale ma anche medaglie d'oro olimpiche, la maglia di Bovolenta, il casco di Ayrton Senna, la maglia di Pelè nel film "Fuga per la vittoria", la slitta con cui Fogart cercò di arrivare al Polo... Sarebbe una lista infinita. L'ultima atleta a farci un regalo è stata la velista italiana Alessandra Sensini che ci ha mandato la pinna con cui ha vinto l'oro, autografata".

Invece quali saranno i pezzi da 90 dell'asta?
"Innanzitutto la premessa è che mi dispiace da morire separarmi da questi pezzi...".

In particolare da quali?
"Piango pensando di mettere all'asta la maglia di Pelè replica in tiratura limitata del 1958 quando vinse il Brasile vinse mondiale in Svezia, autografata da O Rei. Poi ci sarà un poster autografato da Senna e una mazza da baseball firmata da Michael Jordan. Ma anche la coppa vinta nel 1947 dall'Unione sovietica di basket, in cristallo di Boemia... Sono oltre 230/240 pezzi: speriamo che la gente partecipi in massa e ci aiuti a tenere in vita un museo dello Sport che in qualsiasi altro paese al mondo sarebbe un fiore all'occhiello della città".

Tutte le informazioni sull'asta cliccando qui.


I cimeli all'asta per salvare il museo dello sport di Torino

Museo dello sport di Torino
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Matteo Politanò