Milano, culla delle eccellenze italiane - FOTO e VIDEO

Moda, design, internazionalizzazione e innovazione. A Panorama d'Italia il punto su come superare le sfide della tecnologia e delle dimensioni di business

Cultura e imprese sono i due pilastri su cui poggia la grandezza di Milano. Grazie alla presenza di un humus imprenditoriale unico in Italia e di otto università di livello internazionale il capoluogo lombardo si è messo alla guida della ripresa del nostro Paese. Di questo si parlato stamane durante la tavola rotonda moderata dal direttore di Panorama Giorgio Mulè che si è tenuta all’Università Cattolica dal titolo "Milano: eccellenze si diventa".

Panorama d'Italia a Milano. Parlano le "eccellenze"

"Questa città ruota intorno all’imprenditoria che ha iniziato a fare in modo organizzato tanti anni fa" sottolinea Maurizio Dallocchio, professore di finanza aziendale all’università Bocconi. Unico neo, le dimensioni. "Le imprese in Italia sono più di 6 milioni ma sono ancora troppo piccole. La grande impresa ha la possibilità di raccogliere risorse da investire, le piccole invece faticano a stare al passo dell’innovazione. L’imprenditore deve mirare alla crescita dimensionale e Milano è fucina di grandi imprese di successo. Qualcuna è stata acquistata, come nel caso di Pirelli, ma il dna della crescita è insito nel nostro modo di lavorare".

E quando si parla di industria italiana, e soprattutto milanese, il pensiero corre subito alla moda e al design. "Per sostenere la nostra economia e continuare a fare impresa in Italia dobbiamo puntare sull’industria creativa e ad alto contenuto culturale" dice Andrea Illy, presidente di Altagamma. "Ma siamo anche quelli che hanno creato dei mestieri unici che fanno gola all’estero". Un processo che però va continuamente alimentato anche con il sostegno delle autorità locali, del governo e dell’Unione europea, un mercato che in Italia vale il 5 per cento del Pil e dà lavoro a un milione di persone.

Eccellenze di alto livello, certo, ma talvolta non siamo stati in grado di cogliere le opportunità che ci ha offerto la tecnologia. "La digitalizzazione è un tema importante che ha mandato in crisi la piccola e media impresa italiana che non è riuscita a stare al passo delle grandi e dei concorrenti esteri a causa anche degli scarsi investimenti" sostiene Federico Rajola, docente di economia all’Università Cattolica di Milano.

Eppure il saper fare italiano piace anche all’estero, soprattutto ai francesi. "Milano è tra le cinque città top al mondo e per questo è stata scelta dal mio gruppo come quartier generale italiano. Solo qui c’è un grande fermento culturale e nascono nuove tendenze" sostiene Mimma Posca, amministratore delegato di Pommery Italia. "E la nostra filiale milanese diventerà presto l’hub per l’espansione sui nuovi mercati europei".

Ma l’eccellenza di Milano non passa solo dalle multinazionali e dalle loro mega sedi, ma anche da una capillare riqualificazione immobiliare. "Il nuovo volto della città si rispecchia nelle sue abitazioni, che devono cambiare con gli abitanti" afferma Alessandro Gallo, imprenditore immobiliare che ha realizzato il nuovo condominio orizzontale in via Poma 21, un concetto abitativo innovativo con servizi dedicati ai single e famiglie, dalla mini-spa al freezer condominiale. "Il nostro progetto è aperto anche ad acquirenti stranieri che per lavoro vengono a Milano e non vogliono andare in albergo".

Ma il capoluogo lombardo non sarebbe quello che è senza il pilastro dell’educazione. "C’è bisogno del sostegno delle imprese per far crescere i nostri ragazzi e il loro curriculum professionale" afferma Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico della Lombardia, la Regione che ha leggi tra le più avanzate a sostegno della formazione professionale giovanile. "E queste competenze devono restare in capo alle Regioni dato che lo Stato non è sufficientemente efficiente. Solo così si possono coltivare le eccellenze italiane e milanesi".

E anche nella sostenibilità ambientale Milano e l’Italia non hanno nulla da invidiare all’Europa. Anzi. "Siamo al primo posto nella classifica del Vecchio continente per la raccolta e il riciclo di prodotti" sottolinea Giancarlo Morandi, presidente del Cobat. E Milano è al top, al punto che persino lo Stato di New York ha inviato sotto la Madonnina i suoi tecnici per imparare l’eccellenza del riciclo dei rifiuti milanese.

Giancarlo Morandi (Cobat): "Milano vera eccellenza"

eccellenze-milano
Silvia Morara
Giancarlo Morandi, presidente Cobat

I più letti

avatar-icon

Mikol Belluzzi