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Alberto Bevilacqua

La piadina diventa europea

Crm può produrre fino a un milione di pezzi al giorno. In arrivo anche la pizza

Lo stabilimento alle porte di Modena lavora 24 ore su 24 per sfornare quasi un milione di piadine al giorno. In ballo c’è la maxi fornitura al colosso tedesco Lidl, ma anche le consegne ai supermercati inglesi Tesco che ne acquistano decine di bancali a settimana. E alla Crm, primo produttore italiano di piadine con il 13 per cento di quota di mercato a marchio proprio cui va aggiunta quella delle tante private label, non si fanno cogliere impreparati. Dal 1976 Renzo Montagnani e la moglie Carla Rebecchi realizzano questa sottile sfoglia rotonda di pane che dopo l’Italia sta conquistando l’Europa. Grazie a loro.


«Abbiamo creato un mercato che non c’era» conferma Rebecchi, che negli anni Settanta lasciò un posto da impiegata per inseguire un sogno con il marito tecnico: produrre tigelle, un tipo di pane tipico dell’Appennino modenese, e poi la piadina romagnola. Adesso Crm ne sforna a milioni grazie a una super impastatrice, «la più grande d’Europa, che ho scovato in America e che ho modificato» aggiunge Montagnani. Che ha già in mente un nuovo progetto per far lievitare il fatturato di 25 milioni di euro. «Sto pensando a una pizza completamente diversa dalle altre». Per «impastare» questo nuovo traguardo Crm raddoppierà un impianto investendo 8-9 milioni di euro.

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Mikol Belluzzi