Francesco in America Latina: ecco il suo vocabolario
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Francesco in America Latina: ecco il suo vocabolario

Da tenerezza a giustizia, da educazione a speranza: alla vigilia dello storico viaggio in Messico, il gergo del Papa svela i suoi piani

Non è semplice seguire Papa Francesco. Quando credi di averlo inquadrato ecco che ti sfugge con una mossa a sorpresa, «uno scarto» imprevedibile. Così è accaduto con la visita in Messico tanto attesa dalla Chiesa di quel Paese e ora in programma dal 12 al 18 febbraio. Ma un colpo di scena ha cambiato radicalmente i piani e ha aggiunto alla visita un prologo inatteso: l’incontro con il patriarca di Mosca, Kirill, a Cuba.
Eppure chi conosce bene Bergoglio, chi lo segue davvero dai tempi in cui era arcivescovo di Buenos Aires, o prima ancora, sa che non c’è da stupirsi. È rimasto quello di allora, capace di prendere tutti in contropiede. E nel suo passato è facile rintracciare concetti e parole d’ordine che anche oggi sono al centro della sua predicazione e della sua attività pastorale. Lo mette molto bene in evidenza Antonio Scoppettuolo, giornalista della Rai e attento osservatore delle cose vaticane, nel volume «Il cammino di Bergoglio. Le parole di un vescovo diventato Papa» (ed.Insieme, 113 pp, 10 euro). Un’analisi attenta e documentatissima degli scritti e degli interventi di Francesco prima che diventasse Papa. Un libro unico nella sua originalità, ma soprattutto utilissimo per comprendere e seguire Papa Francesco.

Il valore della tenerezza
Si comincia con «ternura», cioè «tenerezza» che «non è la virtù del debole, al contrario denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro». Tenerezza è un termine che il Papa ha utilizzato nell’omelia per la Messa di inizio pontificato ma che in realtà, documenta Scoppettuolo, Bergoglio aveva adoperato già centinaia di volte, soprattutto nei pellegrinaggi alla Vergine di Lujan. Tenerezza, spiega il pontefice con le sue parole, «vuol dire “apertura” ed è il contrario di “chiusura”. È l’opposto di certi cristiani “inamidati” in spagnolo “almidonados”».

La forza dell'educazione
Si prosegue con “educazione”: «I termini “educar” ed “educacion” ritornano 60 volte nei suoi scritti», registra Scoppettuolo. Tuttavia la trattazione più puntuale avviene il 1° settembre 1999 di fronte all’associazione degli imprenditori cristiani: «Alla cultura del naufragio vogliamo opporre quella dell’incontro, che combatta il relativismo. (…) Il relativismo combacia con la rinuncia alla ricerca di principi universali, facendo in modo che ci si accontenti di piccole verità e certezze a portata di mano».
E il volume, a poco a poco, prende in considerazione tutto il vocabolario essenziale di Papa Francesco. Un modo per conoscerlo più da vicino.

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Ignazio Ingrao

Giornalista e vaticanista di Panorama, sono stato caporedattore dell’agenzia stampa Sir e diretto il bimestrale Coscienza. Sono conduttore e autore della trasmissione A Sua Immagine su RaiUno

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