Primarie in tv: senza esclusione di colpi
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Primarie in tv: senza esclusione di colpi

A prescindere da come finirà il ballottaggio, il partito mai nato sorgerà sul duello all'ultimo sangue tra Bersani e Renzi

È come nel celebre film con Robert De Niro: Heat, la sfida.
In attesa del primo duello  tv Renzi/Bersani in onda sulla Rai questa sera,  s'avanzano sul proscenio mediatico i cosiddetti numeri due.
Prendiamo 'Porta a Porta' dell'altra sera.  Nell'autorevole salotto di Bruno Vespa si sono prese a male parole  la  mitica gaffeur vicentina portavoce di Bersani Alessandra Moretti e la portavoce di Renzi, Simona Bonafe.
Contemporaneamente su Rete4 a 'Quinta Colonna' da Paolo Del Debbio volavano gli stracci tra le terze file del partito.
Oggi scendono in campo i protagonisti. Il sangue scorrerà come in un mattatoio in palio c'è una vera rivoluzione nel centro sinistra e una rivoluzione copernicana del quadro politico.

I ballottaggi sono una nuova partita dove si riparte quasi da zero . È vero che Bersani parte con un vantaggio di 9 punti su Renzi ma rimane sempre aperta l'incognita di quanti si recheranno di nuovo alle urne. Dove finiranno i 450 mila elettori di Vendola? Davvero confluiranno tutti su Bersani? Non è detto.
Sicuramente i dibattiti televisivi potrebbero motivare gli indecisi a recarsi alle urne, ed è per questi che forse purtroppo oltre al confronto di stasera non vedremo null'altro. Renzi ha accettato l'invito di Mentana per l'ultimo confronto su la 7, mentre Bersani si ostina a dire di no.
Lo staff del segretario preferisce portarlo in giro per le piazze( specie al Sud) nel tentativo di fideizzare l'elettore di sinistra deluso.
Il segretario del Pd , ricorda molto Vincet Hanna nel film "la sfida", quando dice: "La comprensione l'ho finita ieri. Oggi mi stai solo facendo perdere tempo" e infatti schiva la Tv e si butta nelle strade. Giovedi sarà a Napoli e tenterà il grande abbraccio con i vendoliani.
Renzi è più bravo nei tempi televisivi e il pubblico al quale si rivolge potrebbe essere intenzionato a dare la spallata definitiva alla nomenklatura del partito.
L'unica cosa chiara è che il fiorentino e il piacentino rappresentano  due partiti diversi. Il giovane democristiano e l'usato sicuro post comunista nei fatti domenica costruiranno per la prima volta il Partito Democratico. Un partito fino ad oggi mai nato ma che nascerà nelle urne della sfida finale di domenica.

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David Parenzo