Alessandro Di Battista e Laura Boldrini
ANSA/ANGELO CARCONI
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Vitalizi, la lite tra Boldrini e Di Battista (con espulsione)

La presidente caccia dall'aula della Camera il deputato del Movimento 5 stelle. Ecco cos'è successo e perché

Scintille nell'aula di Montecitorio tra la presidente della Camera Laura Boldrini e il deputato grillino Alessandro Di Battista, espulso a seduta in corso.

Momento cruciale: l'approvazione del bilancio della Camera dei deputati. Il pomo della discordia? Alcuni emendamenti del Movimento 5 Stelle - dichiarati inammissibili dalla Boldrini - che puntavano alla cancellazione dei vitalizi dei deputati. 

Ecco cosa è successo. 

Cosa ha detto Di Battista

Nel corso della seduta, la presidente Boldrini ha dichiarato inammissibili alcune proposte di modifiche al bilancio mosse dal Movimento 5 Stelle "sul trattamento previdenziale dei deputati in carica e cessati dal mandato". Motivazione? La Camera ha già dato il via libera alla proposta di legge Richetti in tema di vitalizi, che dovrà passare al Senato.

Da qui la reazione del M5s, prima con Riccardo Fraccaro, quindi con Luigi Di Maio, fino ad Alessandro Di Battista, che ha chiesto di parlare "per un richiamo al regolamento". Di Battista ha subito mosso un affondo contro la Boldrini: "è nostro pieno diritto fare valutazioni sul suo operato". Aggiungendo poi: "Lei ha detto: 'la legge al Senato verrà votata'. Lei si può prendere questo impegno da presidente della Camera? Cosa ne sa lei di che cosa succederà sulla legge sui vitalizi, chi ci garantisce che non verrà affossata, chi ci garantisce che non verrà annacquata, chi ci garantisce che non verrà modificata per rispedirla qui alla Camera e per non veder mai approvata una legge sul taglio dei vitalizi e non farla mai diventare legge dello Stato? Lei si può prendere questa responsabilità?".

Il botta e risposta tra Boldrini e Di Battista

La presidente della Camera è quindi intervenuta, richiamando più volte all'ordine Di Battista e contestando l'attinenza dell'intervento alla materia oggetto della seduta (si parlava di bilancio, non di taglio dei vitalizi a cui è stata dedicata una proposta di legge apposita).
Dopo due richiami all'ordine inascoltati, Boldrini ha invitato il deputato pentastellato a uscire dall'aula.

Ecco la ricostruzione del confronto tra i due:

Presidente Boldrini: "Questo non è un richiamo al regolamento, onorevole Di Battista, comunque, c'è un iter in corso, c'è un iter in corso".
Di Battista: "Sto concludendo il richiamo al regolamento".
Presidente Boldrini: "Non c'è un richiamo al regolamento, mi dispiace. Lei sta facendo un intervento nel merito, non un richiamo al regolamento".
Di Battista: "Questo lo dice lei!".
Presidente Boldrini: "La ringrazio, onorevole Di Battista".
Di Battista: "Allora, continuo il mio intervento senza microfono".
Presidente Boldrini: "Onorevole Caparini, prego… Onorevole Di Battista, la richiamo all'ordine". Dopo reiterati commenti di Di Battista fuori microfono: "Lei non può parlare, adesso. La smetta, la smetta, la smetta. Lei ha terminato il suo intervento, perché non era un richiamo al regolamento. Si attenga alle regole, la richiamo all'ordine per la seconda volta".
Di Battista: "Lo faccia per la terza volta! Posso finire un concetto?".
Presidente Boldrini: "Onorevole Di Battista, la smetta". Dopo le  proteste dei deputati M5s: "Allora, guardi, se lei pensa che questo sia un modo per...". Agli ennesimi commenti del deputato Di Battista, la decisione finale: "Onorevole Di Battista, esca da quest'aula, esca da quest'aula, si allontani dall'aula. La ringrazio, onorevole Di Battista, si allontani dall'aula".

Ancora scintille tra deputati M5s e Boldrini

Anche dopo l'allontanamento di Di Battista, non si sono placate in aula le polemiche tra la presidente della Camera e i parlamentari grillini. Quest'ultimi a più riprese sono intervenuti in difesa del collega. In particolare Alfonso Bonafede ha attaccato direttamente Boldrini definendola "presidente, che si ritrova, per dinamiche che non capirò mai, a ricoprire quel ruolo". 

Durissima la replica della terza carica dello Stato: "Ma lei come si permette? Sono stata votata. Questo è irrispettoso della presidenza: se non si rende conto che offende è un problema serio".    

Non pago, Bonafede ha proseguito: "Lei non può dire che Alessandro Di Battista doveva essere buttato fuori, perché aveva un tono sbagliato, perché lei non è né la mamma, né la maestra di Alessandro Di Battista".

Il peso politico della battaglia sui vitalizi

In buona sostanza, i grillini accusano Laura Boldrini di muoversi da rappresentante Pd e non da presidente della Camera super partes.
Quello che è in ballo sembra però essere soprattutto un gioco politico che ha come vessillo il taglio dei vitalizi, tema carissimo ai cittadini (nonché elettori).

La legge sui vitalizi è di iniziativa Pd ed è ora sollecitata da Renzi. Dietro ai timori pentastellati - non infondati - che la legge venga affossata, c'è anche la volontà grillina di fregiarsi di una medaglia tanto ghiotta in vista delle elezioni politiche del 2018. Si tratta tra l'altro di una battaglia antisistema decisamente nelle corde e nei proclami del Movimento. 


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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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