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ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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Virginia Raggi si difende e fa appello alla buona fede

La difesa del sindaco che rischia un processo per abuso d'ufficio e falso sulle nomine di Salvatore Romeo e di Renato Marra al Comune di Roma

La Procura di Roma ha chiuso il pacchetto di fascicoli sulle nomine che riguardano Virginia Raggi, sindaco di Roma. Per lei si fa concreto il rischio di un processo per abuso d'ufficio in relazione alla nomina di Salvatore Romeoa capo della segreteria politica e per falso per quella alla direzione Turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele, già ex capo del personale.

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Il sindaco in una conferenza stampa ha difeso la sua posizione. "Ritengo di aver agito in buona fede e spiegherò le mie ragioni ai magistrati. Ho sentito Beppe (Grillo), mi ha incitato ad andare avanti. Continueremo a lavorare. Siamo orgogliosi del lavoro fatto. Stiamo facendo un cambiamento radicale".

Ed elenca i risultati raggiunti: dall'approvazione del bilancio in anticipo rispetto ai termini di legge al dimezzamento delle cubature nel progetto dello Stadio a Tor di Valle. Quindi ringrazia i romani per "la pazienza" necessaria. È cosciente, dice, che molte delle azioni intraprese non sono ancora visibili e spiega che "la rivoluzione" verrà completata nei 5 anni della consiliatura. "Sarebbe stato molto facile - dice - risolvere subito alcuni problemi chiamando al telefono alcune ditte, che peraltro non conosciamo, ma non ci sarebbe stato cambiamento. Dobbiamo fare cose che fanno bene alla città anche se i tempi sono un po' più lunghi per legge".

Le reazioni

"Vedremo se quelli che ci facevano la predica urlando "Onestà" riusciranno a provare la loro innocenza nelle aule di tribunale, cosa che ci auguriamo. Perché noi siamo garantisti sempre, non a giorni alterni", dice Matteo Renzi, segretario del Pd.

"Non si deve dimettere per avviso di garanzia, semmai per incompetenza - attacca Silvio Berlusconi - Grillo ha sempre gridato contro altri, poi quando capita a loro cambiano idea".

Matteo Salvini ribadisce il no alle dimissioni, sottolineando però che in un anno "non ha fatto niente" per Roma.

"Salvini è molto benevolo, si vede che non vive a Roma. La situazione della città è disastrosa", rincara Giorgia Meloni.

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Redazione