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Unioni civili: oggi giornata decisiva

L'incontro Pd-Ncd deciderà cosa fare della proposta di legge: possibile un'analisi immediata o il rinvio

Nonostante le rassicurazioni di parte del governo, a cominciare da Renzi che "A che tempo che fa" ribadisce che "si faranno" ma senza più indicare una data di scadenza, e nonostante l'impegno di alcuni senatori Pd come Monica Cirinnà e Sergio Lo Giudice che hanno messo a punto un nuovo testo da abbinare a quelli già all'esame della commissione Giustizia di Palazzo Madama, il provvedimento che punta a disciplinare le coppie di fatto rischia di finire su un binario morto.

Oggi, nella riunione tra Pd e Ncd alla presenza del premier e del leader di Ncd Angelino Alfano si dovrebbe fare un po' di chiarezza, ma non è detto che alla fine non si scelga di far tornare almeno per un po' il progetto di legge nel cassetto. L'intenzione di Ncd sembra sia quella di chiedere che il ddl non venga calendarizzato in Aula prima della sessione di bilancio. E la richiesta potrebbe venire accolta visto che ora per i dem la priorità sarebbe quella di vedere approvato il ddl Boccadutri: il progetto di legge firmato dal deputato Sergio Boccadutri (ex Sel ora Pd) che sblocca il finanziamento ai partiti 2013-2014.

Così, nella riunione di oggi la scelta puo' essere di due tipi: o si incardinano le unioni civili e poi si esamina il ddl Boccadutri prima della sessione di bilancio. Oppure, si lasciano stare le unioni civili e si passa direttamente allo "sblocca finanziamenti" giunto alle battute finali in commissione Affari Costituzionali del Senato nonostante l'ostruzionismo M5S che da giorni frena il dibattito per non farlo arrivare in Aula prima della manovra (durante la sessione di bilancio non si possono esaminare ddl che prevedono spese).

Ma anche su questo, Ncd nicchia perchè nato dopo la legge sul finanziamento dei partiti, non ne beneficerebbe. Così, se il Pd dovesse forzare la mano, spiegano tecnici di Palazzo Madama, tanto varrebbe farlo sul ddl Boccadutri "più urgente" delle unioni civili.

Non la pensano così senatori come Lo Giudice che, non solo ribadiscono come "il governo confermi la volontà di incardinarlo dopo il ddl Boschi", ma criticano chi nel partito punti sull'affido al posto della "stepchild adoption": il "vero nodo che resta da sciogliere" come conferma Renzi in tv da Fazio. "È chiaro - si spiega nel Pd - che l'idea di insistere sull'affido è un modo per boicottare il testo Cirinnà. È meglio che resti il regime attuale, che grazie a prassi e giurisprudenza garantisce un sistema piu' a tutela dei minori, piuttosto che quello che si otterrebbe con l'affido".

In più si alimenta il sospetto che ritirare fuori ora la storia dell'affido sia solo un modo per i "renziani cattolici non piu' nel cerchio magico" di ritagliarsi "un loro spazio politico" anche in vista di future elezioni. Ma si tratterebbe di un tentativo "vano" visto che, come si ricorda in ambienti Pd del Senato, "Renzi si è impegnato durante le primarie a far approvare il ddl sulle unioni civili con la possibilità di adottare il figlio del convivente, cioè con la stepchild adoption". Un impegno che oggi non sembra riconfermato negli stessi termini visto che da Fazio Renzi dice che lui sarebbe d'accordo con l'adozione, ma ora "cio' che conta è portare a casa il risultato".

Oggi la commissione Giustizia del Senato è convocata in via straordinaria (non si riunisce mai di lunedi') per consentire che i nuovi testi presentati: il "Cirinna'-bis", firmato da oltre 70 senatori, il ddl Malan e quello Caliendo vengano abbinati al testo base e possano arrivare in Aula tutti insieme

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