Salvini: "Ecco come sarà la nuova Lega che ho in mente"
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Salvini: "Ecco come sarà la nuova Lega che ho in mente"

Intervista a Matteo Salvini che Bossi ha indicato come possibile segretario al posto di Maroni: "Vado a Treviso per il partito"

Ieri sera a Bruno Vespa a “Porta a Porta” ha detto che se serve lui, Matteo Salvini, segretario della Lega lombarda e vicesegretario federale del Carroccio, il numero due di Roberto Maroni (l’altro vice è Flavio Tosi), andrà a Treviso. A dare una mano per la rimonta. Una vera rivoluzione nei rituali leghisti in cui vigeva fino alla batosta elettorale di lunedì 9 giugno la regola che i veneti si occupano di Veneto e i lombardi di Lombardia.

Ma Salvini, il leghista che anni fa riuscì a far votare Lega anche i ragazzi bene di Via della Spiga a Milano, il giovane più sveglio e promettente della nuova leva del corso maroniano, che, pur dissentendo da Umberto Bossi difendendo quindi Maroni, ha usato parole di rispetto nei confronti del padre-fondatore, è un’avanguardista. E alcune idee, “Matteo”, da alcuni dato in pole position per la successione a Maroni, già le ha per riprendersi dalla batosta.

Innanzitutto quella di una Lega più dialogante anche al suo interno: basta liti, più dialogo. Quello di “parlare con tutti” è il consiglio che Salvini dà a Tosi e a tutti nella Lega in generale, “a cominciare da me stesso”.

Salvini, allora è vero che si trasferirà almeno per un po’ a Treviso?

“Non vedo l’ora di poter dare una mano se servo per aiutare Flavio (Tosi ndr) e Luca (Zaia ndr). Se uno è leghista lo deve essere per tutto il Nord. E soprattutto dopo una caduta o resti per terra e piangi oppure ti rialzi”.

I maligni potrebbero vedere una sonfessione di Tosi, segretario della Liga veneta, nel fatto che proprio lei, lombardo doc,. sia stato mandato in tv a parlare della caduta di Treviso. E’ così?

“Di maligni, dietrologie dentro la Lega non abbiamo bisogno, non vogliamo quelli dei retropensieri, quelli che litigano”.

Non crede che la linea dura e pura di Tosi con tutte quelle espulsioni (a parte quelle che sarebbero state inevitabili per tutti i partiti) non abbia giovato?

“Tosi è un bravo sindaco eletto due volte ed è il segretario della Liga. Se posso dare un consiglio, questo è il momento di parlare con tutti, perché c’è bisogno di compattezza”.

E le espulsioni?

“Non sono io a giudicare cose che non conosco. Dico solo che c’è gente che è stata più in poltrona che nelle piazze... Comunque ripeto è il momento di parlare  con tutti, anche con quelli che criticano, ma che lo fanno in maniera costruttiva, perché ora è il momento di reagire e  di non guardare più indietro”.

Lei pur criticandolo per Bossi ha avuto parole più rispettose di quelle di Tosi... E lo stesso Bossi ha detto che non gli dispiacerebbe se fosse lei il nuovo segretario. Che ne pensa?

“No, non voglio mettermi su questa strada qui... Io ora sto a Strasburgo al parlamento europeo, mi sto occupando da europarlamentare di figli di coppie separate, cose concrete, che riguardano la vita della gente in carne e ossa...”.

Maroni ha intanto annunciato che si è visto con Bossi e che si sono chiariti con sincerità. Non è una buona notizia?

“Sì, spero che duri. Perché in autunno la battaglia economica e politica sarà bestiale, rischiamo anche la violenza nelle piazze”.

Ma oltre che a Treviso, avete perso anche tanti piccoli comuni in Lombardia, nella Lombardia della Lega più verde e profonda. Vi accusano di aver perso il faro del territorio, insomma la vostra stella polare. Oggi il Corriere della sera riportava una dura analisi.

“Il Corriere della sera è un po’ come quelli delle previsioni del tempo, se dicono quindi che la Lega sta per morire, vuol dire che vivremo ancora a lungo “.

E però la bastosta c’è stata, anche se Maroni ha detto che quei voti sono come congelati perché non sono andati ad altri. Come li songelerete?

“Risponderemo alla crisi economica e se ci  sarà da dissobbedire, lo faremo”.

Disobbededienza fiscale?

“Se lo Stato è ladro, ci batteremo perché siano restituiti ai cittadini i soldi che appartengono a loro e a nessun altro. E comunque i candidati sconfitti in Lombardia si sono già rimboccati le maniche. Tra tre anni ci riprenderemo Milano e ora voglio vedere come la sinistra manterrà le promesse fatte agli elettori”. 

Non si potrebbe trovare la quadra perché Maroni e Bossi tornino a lavorare insieme con una vera legittimazione reciproca: Bossi il presidente a tutti gli effetti  e non vissuto come un santino e Maroni il segretario con pieni poteri?

“Certo. Ma se  Bossi  non si affiderà più a uscite sui giornali, come quella con Gad Lerner su “La Repubblica”. Ma questo vale anche per Matteo Salvini. E quindi a maggior ragione per lui che è il fondatore della Lega e al quale andrà sempre tutta la mia riconoscenza”.

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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