La condanna a Berlusconi ed i finti moralisti
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La condanna a Berlusconi ed i finti moralisti

Margherita Boniver analizza la condanna "sociale" oltre che quella penale del leader del Pdl nel processo Ruby - la sentenza: VIDEO -

«Siamo ben oltre la character assasination… Si vuole colpire da vent’anni uno e uno soltanto: Silvio Berlusconi. E sono sempre gli stessi che colpirono Bettino Craxi e noi socialisti: il gruppo editoriale di Scalfari, Caracciolo De Benedetti (espressione molto cara a Craxi ndr) e le procure….».

Parla Margherita Boniver, parlamentare e dirigente storica del Psi, importante ministro (tra le poche donne della Prima Repubblica) dell’ultimo governo Andreotti e del primo governo Amato. Poi, parlamentare del Pdl, sottosegretario agli Esteri e presidente del Comitato Shenghen. Sono le ore dell’attesa della sentenza del cosiddetto processo Ruby.

On. Boniver, al di là di come è finita, sembra che sia stato già fatto un processo di tipo morale, anzi moralistico sullo stile di vita di una persona. Giuliano Ferrara ha promesso che toglierà il saluto ai «mozzorecchi». A proposito di processi agli stili di vita, voi socialisti negli anni ’80 siete stati massacrati… Gianni De Michelis risolveva problemi sulla qualche guerra, ma poi lo attaccavano perché andava in discoteca con belle ragazze… Si può fare un paragone tra ieri e oggi?

«Siamo alle “Vite degli altri” (il film sulle vite spiate dalla Stasi nella Ddr ndr). Certo, ricordo bene quello che ci fecero, ma noi eravamo in tanti. Qui c’è un solo bersaglio, ben mirato.È un processo politico innanzitutto, mirato all’eliminazione per via giudiziaria di un politico, poi a cascare degli “imprensentabili”, come gli è scappato di dire a una grande giornalista come Lucia Annunziata. Ovvero il Pdl con i suoi dieci milioni di elettori. La verità è che si sono dati da fare in tanti per l’eliminazione per via giudiziaria di un politico di enorme successo, che ha sempre vinto le elezioni come Silvio Berlusconi».

Cercare di eliminare lui significa anche di fatto cercare di invalidare il voto quell’Italia moderata, socialista, liberale e riformista che in massa gli dà ancora il voto?

«Ma certo che è così….».

Ma torniamo agli stile di vita, Vittorio Feltri in un editoriale provocatorio dice che ormai solo i gay (pur nel pieno rispetto dei sacrosanti diritti e libertà propri di un paese civile ndr) hanno ormai il diritto di divertirsi… Per il resto, dice Feltri, prevale la morale bigotta e bacchettona. Che ne pensa?

«Certo. Ora però assistiamo a un risultato rovinosamente inopportuno…».

Errori Berlusconi ne ha fatti?

«È stato di un’ingenuità enorme. L’ex presidente del Consiglio, mentre esercitava ancora questo incarico, era già stato bersaglio di 140.000 scatti fotografici nella sua residenza in Sardegna, e gli avevano già mandato una escort con tanto di registratore….».

Resta il fatto che intanto nel paese è stato già processato per lo stile di vita, da uomo peraltro separato. Che ne pensa?

«È un cotè piccolo borghese e molto provinciale quello di importare falsi moralismi. Se un politico americano cerca di correre per la presidenza degli Stati Uniti ed ha avuto anche quarant’anni prima un flirt al di là della sua famiglia e di sua moglie è un uomo finito. C’è un certo scandalismo piccolo borghese e provinciale di stampo anglosassone su fatti e stili di vita che una volta nelle società latine, mature democratiche, evidentemente accantonate, non veniva in mente a nessuno mai né di denunciare né di raccontare. I nomi delle amanti dei politici della Prima Repubblica non sono mai venuti fuori, con l’eccezione di quella di Craxi e cioè di Anja Pieroni…».

Anche lei on, Bioniver,  quando diventò ministro fu accusata di essere stata amante di Craxi…

«Nessuno lo ha mai scritto. E poi io non ero l’amante di Craxi. L’avranno magari detto mille volte e non me ne sono accorta.  Immagino che  avranno detto che se quella fa carriera allora… Ma questa è un’altra storia, riguarda le accuse che si fanno alle donne che hanno dei meriti, ma  è un classico che non varrebbe nemmeno la pena di citare….È un modo molto demenziale e maschilista  di sminuire determinate donne».

Però, per un verso o per un altro, le accuse a voi socialisti venivano sempre da una certa sinistra…

«Dai comunisti…».

O cattocomunisti?

«No, dai comunisti. I democristiani magari sono ipocriti, ma meno ridicoli. Ma il punto è un altro: c’è stata una rupture su questa convenzione: i nomi delle amanti degli uomini potenti non venivamno mai fuori, c’era un certo numero di politici di primo piano che aveva doppie vite, moglie e amante (allora non si diceva fidanzata) ma tutto questo non ha mai inciso dal punto di vista della carriera, della politica. Ecco, per dire,  anche Giorgio Almirante, mentre faceva la battaglia contro il divorzio si era messo con l’Assunta….Ma nessuno ha battuto ciglio. Chiamiamola doppia morale, ma c’era un modo soprattutto per gli uomini in politica di non veder messa in questione la propria libertà privata da un punto di vista pruriginoso,  come viene invece fatto nei confronti di Berlusconi.  Ora  c’è anche questo scandalo  a luci rosse nel Comune di Firenze…».

Sembrerebbe che neppure a sinistra ci siano santi. O lei pensa ce ne siano?

«Ma ci mancherebbe… da che mondo è mondo gli uomini se vogliono e possono, soprattutto, si acompagnano con giovani donne, ma va? Che novità…».

Berlusconi all’epoca dei fatti contestati era già separato…

«Quello che lui fa a casa sua dovrebbe rimanere nella sfera del privato. Ormai la sfera del privato non  è stata soltanto polverizzata per molti, ma per Berluscocni si è innescato un processo politico mostruoso basato su lunghi e penosi interrogatori della serie: figliola mia quante volte…. Tutto questo si è tradotto in una violenza inaudita con le accuse tra le più infamanti: prostituzione minorile, concussione….».

Possiamo parlare di charatcter assasination?

«Siamo ben al di là….Quanti processi ha subito Berlusconi? Stanno ancora immaginando che sia stato lui il mandante delle stragi di mafia… è pazzesco!».

Che Italia è rispetto a quella degli anni ’80?

«Gli anni ’80 sono stati  l’ultimo decennio nel quale il nostro paese ha vissuto in un paradiso terrestre, ma non per motivi sessuali, era il pieno boom economico. Stavamo benissimo, la maggior parte degli italiani non aveva grandissimi problemi economici. Adesso guardi dove ci ha portato la crisi economico finanziaria e in più l’Italia è diventata la democrazia più pericolosa che c’è: vuoi per la lentenza dei procedimenti giudiziari, vuoi per la cavillosità delle norme, ma vuoi soprattutto per il fenomeno unico di certa magistratura politicizzata che si è data da fare negli ultimi vent’anni per l’eliminazione di  un uomo di nome Silvio Berlusconi. Iniziarono con Craxi…»

Come finirà?

«Mi viene in mente «La lettera Scarlatta», caccia alle streghe, una finta rivolta morale, con una condanna già scritta, una pena già combinata….».

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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