Una moral suasion pro Berlusconi?
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Una moral suasion pro Berlusconi?

Il costituzionalista Paolo Armaroli spiega perché potrebbe essere il Parlamento - "convinto" da Napolitano - a decidere sull'attività politica futura di Silvio Berlusconi

«Il capo dello Stato formalmente non ha la prerogativa di prendere misure per garantire l’agibilità politica di Silvio Berlusconi. Ma può esercitare una moral suasion per ricordare alle forze politiche rappresentate in Parlamento, nessuna esclusa, e alle istituzioni tutte che Berlusconi è stato tre volte presidente del Consiglio e tuttora è il leader carismatico del centrodestra che è magna pars della maggioranza parlamentare e del governo. Personalmente sono dell’idea  che Giorgio Napolitano lo abbia già iniziato a fare con la nota emessa da fonti del Colle in cui si dice che sta valutando tutte le questioni prospettategli dai capigruppo Pdl».

Parla il professor Paolo Armaroli, raffinato costituzionalista, autore  di un libro sul potere di grazia, e recentemente di un volume  dal titolo provocatorio «Fini e il suo doppio», ex parlamentare nella tredicesima legislatura, dal 1996 al 2001.  Ha partecipato ai lavori della Bicamerale di Massimo D’Alema ed è stato protagonista della riforma del regolamento della Camera, con Luciano Violante presidente.  

Professor Armaroli in che misura Berlusconi, una volta che scatterà la limitazione della sua libertà, potrà continuare a  esercitare il ruolo di leader?

«Come si dice a Firenze, dove abito da tempo immemorabile, non fasciamoci la testa prima di essercela rotta. Voglio dire che è tutto da verificare se Berlusconi decada dalla carica di senatore, in quanto interdetto dai pubblici uffici a seguito di una sentenza definitiva della magistratura».

Come è tecnicamente  possibile? C’è anche la legge anticorruzione…

«Sono già state avanzate diverse tesi al riguardo e io stesso assieme ad altri colleghi universitari, come Giovanni Guzzetta, ci siamo permessi di avanzare una tesi “innocentista”e questo perché ritengo che la legge Severino non sia suscettibile di interpretazioni retroattive in quanto il reato della frode fiscale risale a una decina di anni fa. Inoltre, la legge Serverino prevede la interdizione dai pubblici uffici per condanne superiori ai due anni»

Berlusconi è stato condannato a quattro anni, di cui tre indultati…

«Per l’appunto, secondo un calcolo matematico dovrà scontare solo un anno di pena e quindi inferiore ai due anni previsti dalla legge Severino».

Quindi Berlusconi potrebbe continuare ad andare in Senato, seppur agli arresti domiciliari o ai servizi sociali?

«Al limite sicuramente, dipende dalle decisioni del magistrato».

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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