Fitto suda ma non molla
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Fitto suda ma non molla

Anche davanti alle domande ("all'americana" o all'amatriciana"?) di Lucia Annunziata l'ex governatore della Puglia esce a testa alta

Giornalismo all’americana o alla amatriciana? Lucia Annunziata è una grande professionista, che negli Usa ha affinato le arti aggressive della comunicazione,  quelle che non lasciano scampo all’interlocutore, che non gli permettono in alcun modo di glissare. Insomma, di dare non risposte. Ma da qui ad accanirsi per punto preso (e sempre di sinistra, una sinistra pregiudizialmente contro Silvio Berlusconi) con un intervistato come Raffaele Fitto che risposte invece le dà, ce ne corre. Fitto, il capo dei lealisti “convintamente berlusconiani” le dice a un certo punto anche papale papale, venendo un po’ meno al suo stile vellutato da ex cavallino di razza dc, che lui a differenza di Angelino Alfano e degli altri, vuole che ci si occupi di contenuti e non di poltrone nei futuri organigrammi di Forza Italia.  Annunziata, invece, su questo a “In Mezz’ora” (domenica 3 novembre Rai tre) glissa. Forse perché a lei piacciono di più gli scissionisti?

Fitto poi dice la verità: Berlusconi sta facendo di tutto per far rientrare il vicepremier, ex segretario ormai del Pdl, in Forza Italia e che al momento non si può parlare di crisi perché dipenderà dalle risposte sulla legge di Stabilità e dagli esiti della persecuzione contro il Cav sul voto al Senato per la decadenza. Ma la verità probabilmente non interessa. Perché non corrisponde alla notizia che si vuole trovare.  E Fitto “sotto tortura”, pur di non venir costretto a dare notizie false, ad Annunziata non la dà vinta. Piuttosto suda. 

Indro Montanelli diceva: la notizia è sacra. Figuriamoci in America. Dove però probabilmente non avrebbero accostato, come ha fatto la “muscolosa” conduttrice di Rai 3, il ministro Annamaria Cancellieri di fatto al Pd. Con varie allusioni ha in sostanza detto: il ministro della Giustizia sta lì perché voluta da Giorgio Napolitano e quindi insomma…anche dal Pd. Anche i meno sgamati cronisti politici sanno che non solo per ovvie ragioni il capo dello Stato non può essere etichettato con un partito. Ma soprattutto che quel che resta del Pci, il suo ex partito, non sempre, diciamo, ha dato manifestazioni di grande affetto per Napolitano. 

Poiché, paghiamo il canone Rai, una preghiera: si potrebbe avere un giornalismo un po’ più documentato  e meno con la bava alla bocca? Sennò, da quello all’americana si rischia di cadere  in quello all’amatriciana. E Annunziata per la sua grande professionalità non può fare un torto del genere a se stessa. Una proposta a “Lucia”: perché non intervista Giuseppe Marrazzo, l’ex governatore pd del Lazio, costretto alle dimissioni per la vicenda  dei trans e anziché chiedergli, come è stato fatto ieri sera a Rai 1, del convento nel quale si ritirò, gli chieda di come andarono le cose in quella terribile storia,  che registrò (e certamente non per colpa di Marrazzo!) anche la morte della trans brasiliana Brenda. Quella sì che sarebbe una bella intervista all’americana. 

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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