Lega Nord, crescono le quotazioni di Giorgetti
News

Lega Nord, crescono le quotazioni di Giorgetti

Ci sono novità sul dibattito interno per la nuova guida del Carroccio

E se alla fine si avverasse quello che Umberto Bossi aveva già ipotizzato al congresso federale del 2002 (il suo ultimo da segretario in carica che lo confermò in quel ruolo) ad Assago, quando indicò Giancarlo Giorgetti come un possibile successore? Quello fu il congresso in cui il Senatùr disse che la Lega Nord doveva ripartire dalla «terza generazione», ovvero dai trentenni come Giorgetti. E che Giorgetti insieme a Marco Reguzzoni poteva essere tra i suoi successori Bossi lo confermò in un’intervista a Panorama nel 2006, una delle prime dopo la malattia.

Ora il professorino bocconiano di Cazzago Brabbia, esponente di punta della generazione dei laureati in camicia verde, ex potente presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio, l’uomo chiave del Carroccio nei rapporti con il mondo dell’economia e della finanza e nelle nomine negli enti, personaggio schivo e riservato (le sue interviste si contano sulla punta delle dita), definito una sorta di Gianni Letta in salsa padana, potrebbe davvero essere lui il nuovo leader della Lega Nord. Non come successore di Bossi. Ma di Roberto Maroni, che prima ancora della  sua storica vittoria in Lombardia aveva annunciato che si sarebbe dimesso da segretario sia in caso di vittoria sia di sconfitta.

La candidatura Giorgetti, che peraltro è stato anche segretario della Lega lombarda, starebbe incominciando a prendere quota nella Lega alle prese con lo scontro tra veneti e tra veneti e lombardi dopo che il Carroccio ha perso sul terreno elettorale la metà dei consensi finita quasi tutta a Beppe Grillo. Luca Zaia, governatore veneto, in scadenza tra due anni, aveva attaccato Flavio Tosi, sindaco di Verona (la città veneta dove la Lega perde di più anche se Treviso non ride) accusato di aver accentuato le divisioni nel partito, escludendo in sostanza dalle liste tutti quelli non vicini a lui. Per questo Zaia aveva chiesto a Maroni di restare ancora alla guida della Lega, per garantire l’unità in Veneto. E al tempo stesso una candidatura di Tosi alla guida del Carroccio, che comunque non è ancora affatto esclusa, è chiaro che non favorirebbe una riconciliazione tra veneti.

Potrebbe allora essere Zaia il nuovo segretario? Zaia lo ha già categoricamente escluso: «Non ci penso nemmeno». Da qui l’ipotesi Giorgetti. Personaggio, certamente non con il carisma di  Bossi e la salda esperienza e capacità  politica  di Maroni, ma con doti di saggezza e di equilibrio. Di lui il Senatùr, non a caso, ha sempre detto: «È un ragazzo saggio e con grandi capacità amministrative». Pregi che prevalevano agli occhi di Bossi sul difetto di non avere sufficiente grinta. Chissà che non sia lui l’uomo giusto da affiancare al neogovernatore lombardo nella non facile impresa di recuperare alla Lega i voti andati a Grillo.

Maroni, intanto, però ha già un asso nella manica che sembra intenda  calare addirittura nei primissimi giorni del suo governatorato. Aveva già annunciato che lo avrebbe fatto nei primi 75 giorni. Ma sembra che Massimo Garavaglia, rieletto senatore, bocconiano come Giorgetti, in predicato per diventare assessore al Bilancio in Lombardia sia già al lavoro per una delibera che elimini le auto blu dal Pirellone.

Sarebbe il primo segnale a Grillo di una Lega che, al di là del nuovo segretario, sarà  contrassegnata dall'era Maroni che nei fatti ne  resterà il dominus. Giorgetti sarebbe una sorta di Gianni Letta di «Bobo».

Altra musica suonerebbe con il rampante Tosi.

I più letti

avatar-icon

Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

Read More