Giovanardi: "Vi racconto io com'è andato l'ufficio di presidenza PdL"
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Giovanardi: "Vi racconto io com'è andato l'ufficio di presidenza PdL"

L'intervento disfattista di Bondi, lo scontro tra Galan e La Russa, La Santanché insolitamente mediatoria: così Silvio si è convinto per le primarie

«Ricostruzioni folli...».
Suvvia, senatore Carlo Giovanardi, leader dei Popolari liberali nel Pdl, sempre colpa dei giornali?
Guardi, faccio subito, una proposta: la prossima volta riuniamo l’ufficio di presidenza con tv a circuito chiuso, così la stampa potrà assistere dall’esterno.

Lei era lì ieri sera, e la stessa Mariastella Gelmini non nega che la discussione sia stata a tratti concitata... Ci fa una sorta di diario di quello che è successo veramente?
Intanto, non c’è stato nessuno scontro fisico tra Giancarlo Galan e Ignazio La Russa come un’agenzia  ha scritto (erano a venti metri uno dall’altro) ma uno scontro verbale tra Galan contrario alle primarie e La Russa favorevole.  È stata una discussione in generale assolutamente seria ma non una rissa. Mi spiega perché se non discutiamo  il Pdl è una caserma governata da un dittatore e se invece lo facciamo questo viene descritto come una rissa, mentre quando lo fa il Pd è preso per un segno di vitalità democratica?

Va bene, ma non potrà dire che tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano non ci sia stata qualche divergenza...
Le racconto esattamente come è andata. Ha iniziato Sandro Bondi  con un discorso del tipo: qui i partiti non esistono più, la gente non vuole più sapere della vecchia politica. Un ragionamento che va a a parare verso l’azzeramento del Pdl.  E io non ci sto: perché ci sono momenti in cui si vince e si perde.

Quindi lei è già preparato alla sconfitta?
Ma non si tratta di questo, io credo nei partiti, nel loro lavoro sul territorio: Obama e Romney sono andati ovunque, nei negozi, nei bar...

Dopo Bondi chi è intervenuto?
Ricordo Daniela Santanché, che a dire il vero mi è parsa più moderata di Bondi, ma è stata netta nel lanciare un appello a Berlusconi a candidarsi e a quel punto che  Berlusconi è intervenuto  dicendo  che la situazione è molto difficile, che ci sono sondaggi non buoni e che bisogna trovare la soluzione... A quel punto sono intervenuto io  dicendo: caro Silvio, come già ha detto altre volte Alfano, se ti candidi siamo tutti con te, sennò si fanno le primarie, ma il suicidio (allusione all’azzeramento Pdl proposto da Bondi ndr) no.  Dopo di me sono intervenuti  Alfano e gli altri.  Alla fine Berlusconi ha preso atto che la maggioranza era per le primarie.

Ma alla conferenza stampa ha anche detto che potrebbe tirare fuori dal cilindro un dinosauro. Chi è?
Secondo me è una battuta. Ma se lo vuol sapere lo chieda a lui.  Di sicuro, ha detto che Gianpiero Samorì lo ha incontrato una volta sola  in vita sua.

Ora Gianfranco Fini dice ad Alfano che potrebbe anche tornare “a casa” se cambia opinione su Monti. Come la vede?
Fini non ci azzecca mai. Se c’è una cosa sulla quale ieri sera siamo stati tutti d’accordo è che la politica del governo Monti ci porta al disastro.

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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