La rimonta di Cuperlo, i montiani da Renzi
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La rimonta di Cuperlo, i montiani da Renzi

In Transatlantico oggi si parla di Pd, con la corsa alle primarie. domani rinasce Forza Italia?

Battutista sì e alla grande, fino a rovinarsi proprio per il gusto di una battuta i rapporti politici e non. Ma un politico solitamente accorto e prudente come Massimo D’Alema perché dice dal tour anti-Renzi dalla sua Puglia “Attenti, alle primarie ci sarà una sorpresa?". Solo per esorcizzare la sconfitta che ormai danno tutti per certa del suo candidato alle primarie per la leadership del PdGianni Cuperlo, primarie alle quali tutti già vedono il sindaco di Firenze vincitore? La ragione c’è. E la spiega a Panorama.it un parlamentare che di cose di Largo del Nazareno si intende:

“Il fiorentino è chiaro che vincerà ma bisogna vedere come. E soprattutto se si andrà a votare in primavera. Perché se Cuperlo arriverà al 30 per cento, e alcuni sondaggi riservati già lo danno al 25 per cento, Renzi in segreteria avrà sempre la spina nel fianco dei cuperlian-dalemiani, insomma uno  spettro dal volto con i baffi di Max e i dolci occhi azzurri del triestino Gianni”. Prosegue: “E se poi in primavera come Renzi invece vorrebbe, non si va a votare? E’ chiaro che lui vive la segreteria del Pd solo come trampolino di lancio verso Palazzo Chigi. Invece se le elezioni si allontanano starebbe lì incastrato e anziché Matteo a quel punto lui si chiamerebbe “Gianni” Renzi. La sua spinta propulsiva si esaurirebbe ogni giorno di più”.

Sì, il punto ma non solo per la sorte di Renzi, è quando e se si andrà a votare. In uno scenario in cui nessuno finora però ha preso in considerazione cosa accadrebbe se Silvio Berlusconi alla fine non decadesse più. “Se accadesse nel voto segreto al Senato – dicono berlusconiani doc – si creerebbe per lui uno scenario opposto a quello che accadde il giorno delle mancate autorizzazioni a procedere per Craxi. Il governo stavolta cadrebbe, ma a differenza di Craxi, non cadrebbe anche il Cav. Che a quel punto ancora confortato da sondaggi che lo danno in risalita, avrebbe serie chance per battere il giovane Renzi”.

Il sindaco di Firenze, tallonato dal triestino Cuperlo, “che – dicono suoi fans – va avanti come un diesel, a differenza di Matteo,  non urla è rassicurante e poi è garantista e non manettaro”. Il puzzle della politica italiana è più che mai in movimento. L’unica cosa sulla quale praticamente tutte le forze politiche sembrano convergere è il mantenimento del Porcellum. Perché Perchè, come dicono a destra e a sinistra, alla fine “tutti sperano di vincere in modo tale da fare il pieno con quel premio seppur al vaglio della Consulta a dicembre”.  L’ultima: il Transatlantico di Montecitorio pullula di gruppetti di orfani di Mario Monti, che ora corteggiano i renziani. Il più gettonato Paolo Gentiloni inseguito dai superstiti di Lista Civica abbandonata dal Professore.

In serata poi ecco la voce, domani potrebbe essere il giorno della ripartenza di Forza Italia. Berlusconi ha convocato l'ufficio di presidenza del Pdl, domani a Palazzo Grazioli

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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