Cardarelli: "Così a Spoleto abbiamo spezzato il potere rosso"
FACEBOOK
News

Cardarelli: "Così a Spoleto abbiamo spezzato il potere rosso"

Il nuovo sindaco della città umbra, insieme a Romizi a Perugia , interrompe il monocolore di sinistra: "Non sono di destra, ma di centro e contro il monopolio del Pd"

Nella città del Festival dei Due Mondi, ha vinto il festival delle due liste, di centro e centrodestra con Ncd, che insieme agli elettori di Forza Italia, hanno dato un altro schiaffo al potere rosso in Umbria. Dopo Perugia, con la storica vittoria del giovane avvocato azzurro Andrea Romizi, è stata Spoleto, con l’insegnante di matematica e fisica Fabrizio Cardarelli, a fermare il Pd. Più che di destra, il nuovo sindaco preferisce definirsi di centro, esponente della società civile. A capo della lista Rinnovamento, alleata con Spoleto popolare degli alfaniani di Ncd, Cardarelli viene da cinque anni di dura opposizione in consiglio comunale, che è servita a scoperchiare «la voragine di 12 milioni di euro nel bilancio creata dalle amministrazioni di centrosinistra».

Dice Cardarelli a Panorama.it: «Io non sono di destra ma sono anti-Pd, sono contro quel monopolio, quel monocolore che gravi danni ha creato alla nostra città e alla nostra regione».

 Il neosindaco di Spoleto manda un saluto e un ringraziamento a Toni Concina, l’ex sindaco di centrodestra della vicina Orvieto, battuto per soli 900 voti dal Pd Giuseppe Germani: «Concina ha avuto il merito di risanare le finanze di Orvieto, evitandone il commissariamento, ma per queste cose non ti ringraziano mai. Ci sono passato tanti anni fa da assessore proprio qui a Spoleto. La giunta fu defenestrata dopo aver risistemato i conti».

Cardarelli è  entusiasta del successo parallelo di Romizi a Perugia: «Con Andrea ci siamo portati fortuna a vicenda, lo sa che Romizi è un po’ anche mio parente? È il figlio della cugina di primo grado di mio cognato…».

Dopo Perugia, anche Spoleto ora è un laboratorio della ricostruzione di un centrodestra unito?
In questi cinque anni noi di Rinnovamento, una lista dove ci sono professionisti e imprenditori del calibro di Monini, il produttore di olio, o dello stilista Mario Arcangeli, in arte Mastro Raphael, con Forza Italia  non abbiamo fatto una opposizione univoca. Le divisioni nel centrodestra erano state favorite da una serie di divergenze tra i maggiorenti azzurri e anche da una certa divisione concertata tra destra e sinistra dei poteri in città, con al centro le sorti dei vertici della Banca popolare di Spoleto

Poi, che è successo?
Noi di Rinnovamento abbiamo denunciato alla Corte dei conti la voragine nel Bilancio, abbiamo creato un vento di cambiamento nella città, al nostro movimento hanno aderito anche personaggi che vengono dalla sinistra. Forza Italia si è unita a un’altra lista civica facendo un percorso parallelo al nostro. A Spoleto c’erano ben sei candidati…

Però alla fine la sua vittoria è stata determinata dall’unità.
Certo, perché poi Forza Italia, pur senza apparentamento, ha fatto confluire i voti su di me

Quanto ha inciso il Nuovo centrodestra nel suo successo?
Alfano e il ministro Beatrice Lorenzin mi hanno dato una grossa mano per porre i problemi di Spoleto al centro dell’attenzione nazionale, la mia lista ha preso il 13 per cento, Ncd il 10 per cento

I moderati possono tornare a vincere partendo dalla società civile come è accaduto a Spoleto?
Questa è la lezione che viene da noi.  Diciamo che io rappresento il cartello anti-Pd di Spoleto. La gente ci ha capito perché abbiamo parlato con tutte le categorie con un’intensità tale che ha staccato nettamente il Pd. Io sono essenzialmente un uomo di centro, in passato sono stato anche candidato come indipendente con Forza Italia, ma io sono un uomo dell’impegno civico senza tessere di partito. Sono soprattutto un anti-Pd

Che intende per anti-Pd?
Anti-potere rosso, così come è stato gestito dalla sinistra qui a Spoleto per settant’anni. Hanno monopolizzato tutto, qualsiasi lavoro che gira attorno al settore pubblico. Io invece voglio che tutti, di destra, sinistra, centro, abbiano le stesse opportunità di potercela fare. Io sono l’uomo che ha spezzato un monopolio. L’esatto opposto di  quei “40 anni di potere di destra” di cui erroneamente ha parlato addirittura l’ex segretario della Cgil e del Pd, Guglielmo Epifani quando è venuto qui a Spoleto, sollevando una risata generale

Come sarà il suo Festival dei Due Mondi che a fine giugno riprenderà il via?
Vorrei riportarlo al Festival di tanti anni fa, ai vecchi fasti, quando c’era tutta la produzione e tutto l’indotto a Spoleto e il Festival non era un rassegna di spettacoli che si potevano vedere ovunque

  

I più letti

avatar-icon

Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

Read More