Berlusconi rimette in moto Forza Italia e fa asse con la Lega
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Berlusconi rimette in moto Forza Italia e fa asse con la Lega

Silvio Berlusconi riprende in mano il boccino di Forza Italia e del cantiere delle alleanze del futuro centrodestra. “Non con tutti” al momento, dice il leader azzurro che riparte intanto con la Lega Nord di Matteo Salvini, di cui ha deciso di appoggiare alcuni quesiti referendari, a cominciare da quello per il ripristino del reato di immigrazione clandestina. E’ da questo nuovo asse del Nord che evidentemente Berlusconi vuol mandare un chiaro segnale ad Angelino Alfano del tipo: o ti allei con noi o resti stritolato dalla balena rosa renziana al governo.

“Bisogna vedere quale sarà il programma della nuova alleanza, ma è evidente che così un giorno Silvio, il quale ha dimostrato di essere ancora in vita, andrà a trattare con Ncd da una posizione di forza”, spiega a Panorama.it Umberto Bossi, che il Cav lo conosce bene. Non a caso Ncd, messa in difficoltà dalla mossa rapida e spiazzante del Cav, reagisce subito duramente con Renato Schifani che bolla il nuovo asse del Nord come “estremista”.

Che il risultato elettorale sia stato deludente Berlusconi lo ammette subito all’ufficio di presidenza convocato nel pomeriggio. Dice chiaramente: “Mi aspettavo di andare oltre il 20 per cento”. Ma, come sottolinea Denis Verdini, quel 16,8 per cento è stato espresso da poco più della metà del corpo elettorale, la gran parte di quelli rimasti a casa sono potenziali nuovi elettori azzurri e comunque non di centrosinistra.

A dispetto di chi si era ormai accomodato sullo schema preconfezionato di uno scenario da resa dei conti o da psicodramma, Berlusconi riesce a trovare, anche nel momento più difficile della sua leadership condizionata nella campagna elettorale dall’affido ai servizi sociali, la quadra per ricompattare il partito. Io non mollo, “sono un combattente, resto in prima fila”. E stoppa una volta per tutte ipotesi e gossip di successioni dinastiche: “Basta parlare dei miei figli”.

Il Cav stoppa anche gli scenari ormai dilaganti sulla stampa che lo mettevano in contrapposizione con Raffaele Fitto, il mister preferenze. Anzi narrano che a Berlusconi non siano affatto piaciute alcune interviste rilasciate da Antonio Tajani e Marcello Fiori in cui Fitto viene descritto come il rappresentante del vecchio mondo dc delle preferenze. Avrebbe guardato proprio loro due il Cav quando ha detto: “Basta con certi commenti sulla stampa, dove vedo contrapposizioni tra vecchio e nuovo che non hanno senso”. E avrebbe ribadito: “Io e Raffaele siamo amici, ci siamo sempre sostenuti a vicenda anche nelle vicende giudiziarie che ci hanno riguardato entrambi”.  E quando Fitto con franchezza gli ha detto: “Presidente dobbiamo fare una seria riflessione, da te ci attendiamo una nuova spinta di innovazione” e avrebbe anche chiesto maggiore ascolto alle richieste che vengono dal territorio, Berlusconi lo ha applaudito insieme agli altri. E ha aperto alla richiesta dell’ex governatore pugliese di primarie. Ma lo stesso Fitto aveva già nei giorni scorsi precisato che in ogni caso si riparte dalla leadership di Berlusconi. Che anche nel momento più difficile ha saputo dare la zampata del leone.          

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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