Silvio Berlusconi. Il miracolo dei moderati nei sogni del Cavaliere
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Silvio Berlusconi. Il miracolo dei moderati nei sogni del Cavaliere

Prove tecniche di centro. Obiettivo: Casini-Montezemolo.

Chi lo conosce bene giura che Silvio Berlusconi andrà avanti per stop and go, forse fino a Natale. Annunciando e dismettendo discese in campo e passi indietro, tutto calcolato. Tanto, come ha spiegato ai fedelissimi a ridosso delle primarie del centrosinistra, il suo «unico obiettivo» era bloccare l’asse tra Angelino Alfano e la vecchia guardia del Pdl. E impedire che la consultazione interna al centrodestra si trasformasse nell’elemento che avrebbe potuto legittimare la «corsa perdente», così la definiscono i berlusconiani di rango, dell’ex delfino.

Ma il prossimo coniglio che è pronto a uscire dal cilindro del Cavaliere rimanda all’antico sogno di «rimettere insieme tutti i moderati, a cominciare da Pier Ferdinando Casini e Luca di Montezemolo», senza dimenticare, ha confidato ai suoi, «il fatto che con la Lega di Roberto Maroni c’è già un patto». Lo schema, per quanto sembri impossibile, è quello del 1994. Tenendo l’alleanza col Carroccio al Nord e proponendo un patto sia all’Udc dell’ex presidente della Camera che al cantiere ipermontiano del presidente della Ferrari. «Le primarie del centrosinistra» è il ragionamento berlusconiano «sono andate talmente bene che, per tenere insieme Nichi Vendola e Matteo Renzi, Pier Luigi Bersani sarà costretto a scaricare Casini». Quindi meglio provarlo, il miracolo dei moderati. D’altronde, giurano i fedelissimi del Cavaliere, «chissà che anche Monti non decida di fare un passo in avanti».
Resta sempre un problema. Perché questo mosaico si componga, Berlusconi dovrebbe farsi da parte. E, questa volta, sul serio.

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Redazione