Lo sciopero generale di Cgil e Uil
ANSA/ANGELO CARCONI
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Lo sciopero generale di Cgil e Uil

È stato indetto per il 12 dicembre. Ma anche questa volta la Cisl si dissocia: "Non ci sono motivazioni valide"

Prima che iniziasse l'incontro Anna Maria Furlan, segretario generale della Cisl, già aveva detto la sua: "La Cisl non farà lo sciopero generale con Cgil e Uil. Non ci sono motivazioni valide per fermare il paese. Il Jobs Act, in fondo, sta cambiando in positivo e in sede di decreti attuativi vedremo di migliorarlo ancora. La Finanziaria contiene cose positive e cose da cambiare ma tutto questo non giustifica uno sciopero generale. Non l'abbiamo fatto neppure con Monti quando era davvero un testo da lacrime e sangue. Faremo invece lo sciopero generale per il rinnovo del contratto del pubblico impiego".

Susanna Camusso, segretario della Cgil, non ha gradito le esternazioni fatte prima di sedersi al tavolo con la collega della Cisl e Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil. Tavolo da cui si è alzata per proclamare definitivamente lo sciopero generale in data 12 dicembre (nel video, la dichiarazione della Camusso. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).

"La Cisl ha detto che delega la categoria del pubblico impiego a discutere con le altre" ha aggiunto Camusso. "Ovviamente seguiremo con attenzione ma per noi lo sciopero generale è lo sciopero di tutte le categorie".

Sulla linea della Cisl anche il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che a caldo ha subito commentato: "Rispetto alle motivazioni portate sui temi della legge di stabilità e del Jobs act, ritengo che
non ci siano le motivazioni per una decisione così importante, come lo sciopero generale. Ogni organizzazione fa le proprie scelte in ragione delle proprie valutazioni", ha premesso il
ministro, entrando al congresso della Uil. "La responsabilità è comunque delle organizzazioni sindacali, che si prendono la responsabilità di quello che decidono.

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