Rodotà fa rima con futilità
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Rodotà fa rima con futilità

E' un buon professore ma ha idee così, così.

La sinistra rivoluzionaria una volta (tragedia) finiva nel bagno di sangue, adesso (farsa) si sciacqua nella vanità. Il fenomeno Vendola-Rodotà (tà-tà) non è spiegabile altrimenti. Beppe Grillo, che non è vanitoso ma annoiato e perfido, ha fatto scattare la trappola della candidatura presidenziale ai danni del vecchio e venerando professore e costituzionalista, filosofo del «benecomunismo» ebbro di convegni e applausi, sempre all’inseguimento del proprio onoratissimo nome di esperto e di saggio a disposizione della virtù.

Lui c’è cascato e si è alienato per un pugno di lenticchie, peraltro parecchio scotte, vecchi sodali del mondo liberale, radicale e democratico pidiessino. Con Eugenio Scalfari, equivoci, incomprensioni e rampogne. Con Giorgio Napolitano, un ovvio gelo. Con il partito di provenienza (in seno al quale aveva già tentato una scalata alla presidenza della Camera,con il solito risultato che era arrivato prima Napolitano), rancore a profusione.

Con Grillo, il sospetto di essere stato usato per dividere e marciare su Roma. Che cosa gli è rimasto?
A Stefano Rodotà, con l’intervento di Nichi Vendola, è rimasta la funzione di tribuno dell’antagonismo, bandiera per le assemblee al teatro Eliseo di Roma, applauditissimo perdente e pedante che incarna lo spirito efferatamente vanitoso della narrazione. Per i lettori di Panorama, giustamente occupati in altre attività, occorre spiegarsi bene in tema di narrazione: parola istupidita dall’abuso, è formula ideologica fuori contesto letterario e indica un percorso o un profilo politico o civile sublimato nella vana, futile idea che la vita pubblica e privata sia una fiction benevola, una sequela di storie intorno alle quali si attorcigliano classi, fenomeni sempre nuovi e sempre più nuovi, giovanilismi ardenti e un lessico dei più narcisisti.

Le eccellenze da noi sono mediocri.

Il principio di Peter, arrivare oltre la soglia della propria expertise in un posto apicale dove si è incapaci di agire bene, è sempre in agguato. Rodotà è un buon professore con idee così così (Milton Friedman è più interessante e incidente nel mercato della storia umana), ma lo specifico di questo semicapo della sinistra radicale è quello della rovina politica vanesia come traguardo di una vita studiosa applicata malamente alla vita civile. La rima del suo nome con la vanità (tà-tà), e la sinistra della futilità (tà-tà), è una «rima obbligata».

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Giuliano Ferrara