Renzi: faccia a faccia con i sindacati e con le imprese
ANSA/ANGELO CARCONI
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Renzi: faccia a faccia con i sindacati e con le imprese

Il premier trova "punti di intesa" con la Cgil che invece ribatte: "nessuna novità". Alle aziende promette: "Il Tfr in busta non peserà sulle pmi"

Ore 8.00. Convocazione dei sindacati a Palazzo Chigi dove, nella Sala Verde, il premier Matteo Renzi ha incontrato (per la prima volta dalla formazione del suo governo) i leader delle 4 sigle Cgil, Cisl, Uil, Ugl con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, e i ministri del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, dell'Economia Pier Carlo Padoan, della Pa Marianna Madia. 

Ore 9.00. Convocazione delle associazioni di impresa con il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, di Rete Imprese Italia, Giorgio Merletti, e di Alleanza delle cooperative italiane, Mauro Lusetti.

Il tema è stato il Jobs Act, la base su cui si costruisce la riforma del lavoro su cui il governo sta scomettendo da mesi e che vorrà portare (almeno nella sua prima stesura) al Vertice Europeo sul lavoro di mercoledì. I capitoli che scottano sono quelli relativi all'abolizione dell'articolo 18 e alla cancellazione di diritti storicamente acquisiti dalle forze lavoratrici. A fronte, tuttavia, dell'inserimento di altri diritti per le classi meno protette finora e di una flessibilità in uscita che, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe rendere più dinamico il mercato del lavoro.

In particolare l'incontro si è concentrato su articolo 18, tfr in busta paga, salario minimo, rappresentanza sindacale e contrattazione decentrata.

L'incontro con i sindacati

"Il Paese ha bisogno di un clima di fiducia" avrebbe detto il premier Renzi appena seduto intorno al tavolo con Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Luigi Angeletti e Geremia Mancini in un clima che non è stato troppo teso. Anzi, ad appuntamento concluso il presidente del Consiglio ha affermato: "Ci sono sorprendenti punti di intesa. Sulle politiche attive del lavoro vorrei ragionare su questo e coinvolgere voi" ha detto alle forze sindacali "ma io non voglio farmi i fatti vostri, voi, però, potete farvi i miei". E ha rimandato tutti a un prossimo incontro il 27 ottobre anche con il Ministro Padoan "dopo che i tre milioni di lavoratori verranno a manifestare a Roma". Secca la risposta della Camusso: "Non possiamo che confermare il giudizio negativo su come si sta proponendo l'intervento sul lavoro, troviamo tutte le conferme per la manifestazione del 25 ottobre".

Susanna Camusso: confronto e conflitto con Renzi


Ecco cosa ha detto il premier:

1,5 miliardi per gli ammortizzatori sociali

Ha comunicato che il Governo finanzierà l'estensione degli ammortizzatori sociali con 1,5 miliardi nella legge di stabilità che si appresta a varare.

Le tre t

"È urgente salvare gli stabilimenti di Termini Imerese, Taranto e Terni" ha aggiunto. "Sono le 3 T di cui bisogna subito occuparsi insieme".

I soldi per la scuola

Nella legge di Stabilità è previsto lo stanziamento di 1 miliardo per la scuola e di 2 miliardi per la diminuzione delle tasse sul lavoro.


È demenziale, visto che la leader della Cgil, Susanna Camusso, aveva parlato di dibattito demenziale sull'articolo 18, che l'articolo 18 non lo abbiano sindacati e partiti politici

Bonus 80 euro

Il "bonus di 80 euro diventerà strutturale dal prossimo anno. "Stiamo studiando le modalità tecniche" ha spiegato Renzi.

Contrattazione decentrata e rappresentanza sindacale

"Sarebbe nostra intenzione introdurre nell'emendamento al Jobs Act la regolazione della rappresentanza sindacale e un ampliamento della contrattazione decentrata e aziendale" ha spiegato il Presidente del Consiglio ai sindacati. "Sono emendamenti condivisibili che mi sono stati suggeriti dal mio partito. In particolare dalla parte che non sta con me"

Articolo 18

La tutela del reintegro previsto dall'art.18 dello Statuto dei lavoratori per i licenziamenti ingiustificati "resterà per quelli discriminatori ma anche per i disciplinari previa specifica delle fattispecie. Ma il premier non ha risparmiato una stoccata alle forze sindacali: "È demenziale, visto che la leader della Cgil, Susanna Camusso, aveva parlato di dibattito demenziale sull'articolo 18, che l'articolo 18 non lo abbiano sindacati e partiti politici".

Salari e modello spagnolo

"Il modello spagnolo si basa sulla riduzione dei salari. Noi facciamo l'opposto" ha dichiarato Renzi

Tfr in busta paga

Se non è un problema per piccole e medie imprese al Governo piacerebbe mettere in busta paga il Tfr, ipotesi di cui si discute nel Governo e nel Paese

Lavoro: modello tedesco e modello spagnolo a confronto


L'incontro con le imprese

"Vogliamo tornare a essere leader in Europa e intendiamo mantenere il tetto del 3% nel rapporto deficit-Pil" ha dichiarato Matteo Renzi in apertura dell'incontro con i rappresentanti del mondo imprenditoriale.

E sul Tfr in busta paga ha assicurato che "non avrà un impatto negativo sulle Pmi". Gli imprenditori hanno infatti espresso la loro preoccupazione e il presidente del Consiglio - secondo quanto si apprende - avrebbe accolto la richiesta.




Le immagini dell'incontro

ANSA/TWITTER - FILIPPO SENSI
Una foto tratta dal profilo Twitter del portavoce del premier Mattteo Renzi mostra un momento dell'incontro tra il governo e i sindacati a Palazzo Chigi, Roma, 7 ottobre 2014

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