“Primarie-primarie” il grido dei giovani Pdl
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“Primarie-primarie” il grido dei giovani Pdl

Delusione ad Atreju per il forfait di Berlusconi. E in tanti invocano: “Giorgia premier”

“Il destino di un cavaliere”. Da giorni, sui muri di Roma, centinaia di manifesti promettevano l'imminente risposta alla domanda che tutti si stanno facendo da qualche tempo: Silvio Berlusconi tornerà in campo?

La riserva doveva essere sciolta ieri in occasione della sua partecipazione ad Atreju, la festa dei giovani del Pdl che non aspettavano altro che questo.

A metà mattina gli organizzatori davano ancora per certa la sua presenza. Ma nel primo pomeriggio è arrivata la doccia fredda: Berlusconi non arriverà.

Spiegazioni ufficiali? “Nessuna – risponde la presidente regionale del Lazio della Giovane Italia Chiara Colosimo che non nasconde delusione e un pizzico di risentimento - credo che questa festa sia un miracolo per il Pdl e per la politica italiana in generale. Non venire nemmeno a casa propria, dai propri ragazzi è un peccato. Gli avremmo chiesto delle primarie, gli avremmo chiesto delle preferenze? Sì, glielo avremmo chiesto. Era un motivo per non venire? Bisognerebbe domandarlo a lui”.

Il rammarico è tangibile anche tra i militanti e volontari che Panorama.it incontra tra gli stand della festa. Alfio, per esempio, ci era arrivato da Catania per ascoltare il presidente. “Lo aspettavamo, volevamo delle risposte sulle primarie”. E la domanda, per tutti, sarà sempre la stessa: voi le vorreste? “Sì, devono essere fatte perché è giusto che sia la gente a scegliere chi deve governare”.

Per un altro giovane si tratta di uno “strumento indispensabile al Pdl, perché nessuno può essere più nominato dall'alto, il criterio è la meritocrazia”.

Ma voi – chiediamo - ce lo vedete davvero Berlusconi candidarsi alle primarie? “E mica perché uno ha fondato un partito – è la risposta provocatoria e quasi irriguardosa -  può pensare di rimanere lì vita natural durante”. Eppure, facciamo notare, senza di lui il Pdl appare un po' spaesato, “non è solo il Pdl a vivere un momento di smarrimento, ma tutta la politica”.

Quindi il Cavaliere dovrebbe lasciare il timone nelle mani di qualcun altro e assumere il ruolo di padre nobile del centrodestra italiano? “Sì, Berlusconi farebbe bene a mettersi in seconda linea, sedersi in panchina e lasciare il posto alle nuove generazioni”.

Sembra quasi di sentir parlare un fan di Matteo Renzi. Al punto che qualcuno lo vedrebbe bene addirittura come candidato premier del centrodestra. “Lo stimiamo molto”. Andresti a votare per lui alle primarie del Pd? “Questo no, perché sono di destra e mi sembrerebbe molto scorretto”.

Nel frattempo i ragazzi continuano a mugugnare sul forfait dell'ospite del giorno. “Il cavaliere oscuro - lo definisce Roberta - che non si è fatto vedere”. Anche lei era venuta per poter dire, insieme agli altri, che i giovani del suo partito vogliono le primarie, non tanto per cambiare tutta la classe politica, ma per dare spazio a persone che vogliono cambiare il modo di fare politica in questo Paese. “Se Berlusconi vuole candidarsi ben venga, ma prima vinca le primarie”. Ma se invece le perdesse, il Pdl sarebbe in grado, senza di lui, di vincere le elezioni in primavera? “In questo momento nessuno è in grado di vincerle, né il Pd, né il Pdl”.

Una voce fuori dal coro è quella di Antonio da Sulmona. Secondo lui la decisione su chi debba essere prossimo candidato premier del centrodestra spetta al partito stesso perché per come si svolgono oggi in Italia quelle del Pd, le primarie non appaiono un metodo affidabile. Ma il Pdl può fare a meno di Berlusconi? “Oggi – risponde Antonio - non vedo nessuno che possa sostituirlo degnamente”. Quindi il partito è destinato a scomparire con il suo fondatore? “No, il Pdl non morirà con Berlusconi e questa manifestazione giovanile è la garanzia sul suo futuro”.

Eppure il nome di un degno successore di Berlusconi qui molti ce l'hanno già ed è quello di Giorgia Meloni. A qualcuno andrebbe bene anche Alfano, “ma la Meloni è meglio”. “Ringraziamo Berlusconi per ciò che ha fatto – è il parere di Giulia, 23 anni – ma adesso spazio ai giovani. Su chi puntiamo? Giorgia Meloni”.

Lei, jeans e scarpe da ginnastica, tra le principali sostenitrici delle primarie, reagisce con un misto di stupore e compiacimento. “Per ora non ho preso in considerazione una mia candidatura – si schernisce con Panorama.itma mi sto battendo perché il boccino della scelta torni in mano agli italiani. Il mio motto? 100% democrazia”.

L'ex ministro della Gioventù non nasconde disappunto per l'assenza del Cavaliere alla manifestazione dei “suoi” ragazzi. “Se fossi in lui pretenderei di essere nuovamente designato presidente del Consiglio dalla gente e non dai vertici di un partito, anche perché questa è la sua forza: stare in mezzo alle persone”. E se questo non dovesse avvenire, è il ragionamento della Meloni, Berlusconi e con lui tutto il Pdl rischiano di rimanere chiusi nella teca dove sono confinati oggi.

Ma c'è chi dissente. “Nessuno si permetta di criticare Silvio” sbotta Vittorio, salernitano di 34 anni che quando parte la finta telefonata del Cavaliere organizzata in segno di protesta per la sua mancata partecipazione, si alza e se ne va gridando verso il palco “ma che è questa buffonata?”.

“Qui tutti fanno quello che vogliono e Berlusconi non è libero di valutare, in un momento tanto delicato, se partecipare o meno a un dibattito?”. E contro Ignazio La Russa, che poco prima aveva detto dal palco di non giustificare l'assenza del Cavaliere, Vittorio si chiede “ma chi è La Russa, uno che se la faceva con Fini, per giudicare Berlusconi?”. Vittorio, qui tutti chiedono le primarie, tu? “Se c'è la possibilità di aver ancora il presidente candidato, ma a che servono le primarie?

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Claudia Daconto