Natale, il portarimproveri della Boldrinova
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Natale, il portarimproveri della Boldrinova

Ogni articolo critico riceve una piccata replica da leader di partito più che da carica istituzionale. Quanto ai costi...

Se c’è una cosa per cui la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha sicuramente cambiato registro rispetto ai predecessori è il tono con cui il suo ufficio stampa replica alle critiche dei giornali. Le precisazioni che arrivano da Montecitorio sono spesso così taglienti verso gli autori degli articoli sgraditi da apparire adatte a un leader di partito più che alla terza carica dello Stato. L’ultimo a farne le spese è stato, domenica 22 giugno, l’editorialista ed ex direttore del Corriere della sera Piero Ostellino, reo di aver attribuito alla presidente un atteggiamento di incoraggiamento nei confronti dei migranti che sbarcano ogni giorno sulle nostre coste. Su di lui si è abbattuta la stroncatura del portavoce, Roberto Natale, condita con espressioni come "ridicolo", "farebbe bene a documentarsi", "dimostrazioni di incompetenza". Stessa sorte era toccata poco tempo prima alla cronista parlamentare, sempre del Corriere, Maria Teresa Meli, che aveva criticato l’assegnazione della scorta ai familiari di Laura Boldrini. "Non sa di cosa parla" replicò Natale, rivelando l’esistenza di una lettera minatoria con un riferimento non solo alla presidente, ma anche ai suoi cari.

A fine maggio l’ex segretario dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, ha avuto da ridire anche su un articolo di Panorama in cui si riferivano i risultati non proprio brillanti della comunicazione della Boldrini sul web, nonostante i 943 mila euro spesi ogni anno per i suoi collaboratori. Quella cifra, ha spiegato il portavoce, è frutto di un taglio del 30 per cento rispetto al passato. Sarà anche vero, ma basta un giro su internet per scoprire che un paese democratico come l’Inghilterra (confrontabile con l’Italia per numero di abitanti) spende per la stessa funzione poco più della metà, e nella cifra sono compresi pure viaggi di rappresentanza e cerimonie pubbliche. Con l’occasione, il think tank Vision ha aggiornato per Panorama la sua indagine periodica sui costi complessivi delle Camere basse nei maggiori paesi europei. Risulta che nel 2013 ogni cittadino italiano ha pagato per far funzionare Montecitorio (staff del presidente compreso) 26,27 euro: poco più di inglesi, francesi, tedeschi e spagnoli. Messi insieme.

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Stefano Caviglia