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Morto Tolimir, uno dei boia di Srebrenica

È deceduto in all'Aja il generale serbo-bosniaco che collaborò con Mladic nel più spaventoso eccidio della guerra nella ex Jugoslavia

È morto in cella, all'Aja, il generale serbobosniaco Zdravko Tolimir. Aveva 67 anni. Stava scontando l'ergastolo per genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità all'ergastolo che gli stato comminato dal Tribunale penale internazionale per il suo ruolo nel massacro di Srebrenica nel 1995, in Bosnia-Erzegovina. Fu uno dei più sanguinosi eccidi accaduti in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale. 

L'eccidio si consumò l'11 luglio 1995, quando il generale generale  Ratko Mladić, con l'appoggio del gruppo paramilitare degli Scorpioni, penetrò dopo un assedio durato undici giorni nella zona protetta della città bosniaca, senza che le truppe olandesi delle Nazioni Unite di stanza a Srebrenica facessero nulla per impedirlo. Fu uno scandalo internazionale, e una macchia indelebile sulla storia delle Nazioni Unite.

Furono uccise allora, dopo l'arrivo delle truppe serbo-bosniache, quasi dieci mila persone,  tutte appartenenti alla comunità musulmana.

Comandante dell'esercito della Repubblica serba in Bosnia, fedele collaboratore di Mladic, Tolimir fu catturato in Bosnia nel 2007, dopo due anni di latitanza, e consegnate alle autorità serbe, con le quali aveva cercato di trattare per ottenere un salvacondotto.

Srebrenica, 20 anni dopo

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Una donna in preghiera tra le lapidi del cimitero di Potomaci nel 20° anniversario del massacro di Srebrenica.

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