Matteo Renzi, il nuovo Napoleone
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Matteo Renzi, il nuovo Napoleone

Propone Sergio Mattarella come Capo dello Stato; compatta il Pd contro Forza Italia. E diventa il protagonista delle elezioni al Quirinale

A Roma tutto è pronto per l'ingresso trionfale in via dei Fori Imperiali del novello Giulio Cesare. 
Stiamo parlando, naturalmente, di Matteo (Napoleone) Renzi.
 Giá, perchè gli appellativi in Transatlantico si sprecano: "Profeta, Tutankhamon, Re Sole" e, aggiungiamo noi, come avrebbe detto Franco Califano, "tutto il resto è noia".


Che sabato 31 gennaio 2015 l'Italia avrà il suo tredicesimo Presidente della Repubblica, di nome Sergio Mattarella, a questo punto non interessa più a nessuno.

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Durante il primo giorno di votazioni (leggi qui la cronaca) non si è sentito nessuno, e ripetiamo nessuno, che abbia avuto da ridire una sola parola leggermente contraria nei confronti della propria guida, nonostante non fosse presente. "Oggi ha fatto un intervento eccezionale" tanto per fare un esempio, ripetevano i piccoli elettori riferendosi alla riunione del gruppo Pd.

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Tutto è cominciato con i democratici che ripetevano come un mantra che "il clima non è quello di due anni fa" sembrava di sentire l'eco diffondersi nella piccola valle parlamentare. 
Dai democratici si passa ai numerosi capannelli di democristiani che già alle 13 (due ore prima della chiama) si complimentavano a vicenda "è una grande vittoria, è come il Piave".


Ormai le metafore storiche si sprecano. Intanto la Finocchiaro arriva scura in volto, non saluta nessuno, come i vari Fassino - Veltroni - Bersani - etc. Fino all'ultimo aveva creduto realmente nell'investitura ma il Profeta è stato chiaro: "gli ex segretari e le donne si elidono a vicenda". Con questa mossa il demo-popolare Renzi ha ufficializzato definitivamente, e senza esitazione, l'Opa della Dc nei confronti della sinistra Pd.


Mentre fuori Montecitorio piove, i mille (e non parliamo dei garibaldini) attendono stancamente l'esito della prima votazione.

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Ma, improvvisamente, le nuvole si addensano anche all'interno del Palazzo. Gli Ncd sono scuri in volto "Renzi non ci ha coinvolto"; i  superstiti di Scelta Civica giá sanno che nel Governo Renzi II per loro ci sono solo gli avanzi. Ed ecco, ancora una volta, riaffacciarsi all'orizzonte la Prima Repubblica, quando i partiti dello zero virgola puntavano i piedi. Lo spoglio si è concluso e i numeri non tornano. Le schede bianche sono solo 538, ma tra i democratici/democristiani regna il buon umore "Mattarella è stato il peggior ministro della Difesa".
 Consoliamoci, che forse lo eleggeranno come Capo dello Stato e guiderà le Forze Armate al seguito di Matteo Napoleone Renzi.

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Sabino Labia

Laureato in Lettere all'Università "Aldo Moro" di Bari, specializzazione in "Storia del '900 europeo". Ho scritto tre libri. Con "Tumulti in Aula. Il Presidente sospende la seduta" ho raccontato la storia politica italiana attraverso le risse di Camera e Senato; con "Onorevoli. Le origini della Casta" ho dato una genesi ai privilegi dei politici. Da ultimo è arrivato "La scelta del Presidente. Cronache e retroscena dell'elezione del Capo dello Stato da De Nicola a Napolitano" un'indagine sugli intrighi dietro ogni elezione presidenziale

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