La marcia su Roma di Matteo Salvini
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La marcia su Roma di Matteo Salvini

Alla vigilia della manifestazione di sabato in Piazza del Popolo tensione già oggi in Campidoglio tra leghisti e contestatori

Per farsi trovare pronto alla manifestazione di sabato, Matteo Salvini ha dimostrato in tv di aver imparato a memoria tutti i quartieri di Roma. Soprattutto quelli con una torre nel nome: Tor Sapienza, Tor Pignattara, Tor Bella Monaca. I più periferici, i più difficili, dove negli anni sono sorti i campi rom, i centri profughi, le moschee nei garage.

Quelli che il leader della Lega Nord giura di voler riscattare dalle "politiche fallimentari" di Matteo Renzi e, per fare presa sul locale, anche di Ignazio Marino di cui ha chiesto le dimissioni dopo le devastazioni a danno del centro storico e della Barcaccia ad opera degli hooligans del Feyenoord, accusandolo di aver preteso da lui ma non dalla società di calcio olandese il pagamento di un'assicurazione da 1 milione e mezzo di euro per eventuali danni.

Nel mirino del segretario del Carroccio c'è infatti anche "la retorica buonista dell'accoglienza e del multiculturalismo" sempre in bocca, a suo dire, ai radical chic di sinistra con la casa ai Parioli.

Tor Vergata sarebbe stata infatti la location perfetta per la sua manifestazione di sabato. Invece la scelta è ricaduta sulla centralissima Piazza del Popolo.

Sarà qui, nel cuore della Capitale, che a partire dalle 15 Salvini, misurerà infatti il peso effettivo di un consenso che, a dar retta ai sondaggi e ai dati auditel, appare già significativo.

"Renzi e Marino a casa"
L'obbiettivo dichiarato è quello di raggiungere le 100mila presenze, ma “potremmo anche essere un milione” ha detto Salvini che per sponsorizzare la campagna espansionistica del Carroccio al Centro e nel Meridione, oltre che la sua leadership, da settimane batte a tappeto giornali e tv arrivando a rilasciare una media di tre interviste al giorno. Nelle ultime 24 ore è stato già due volte su Repubblica (quotidiano e videoforum del sito), Il Foglio, ospite di Uno Mattina il giorno e di Ballarò la sera, della tv locale RomaUno, di Quinta Colonna e dell'Arena domenicale di Giletti. Ma quella romana non è la prima trasferta della Lega in terra “straniera”.

Nel 1999 Umberto Bossi condusse le Camicie verdi dal Nord fino in “Terronia” viaggiando a bordo di un treno ribattezzato per l'occasione “Nerone”, l'imperatore romano che, in preda al delirio, bruciò la Città eterna. Oggi i seguaci di Salvini arriveranno invece da tutta Italia. Sono stati prenotati treni e pullman, molti in partenza, un inedito assoluto, da Sicilia, Campania e Calabria.

Chi sta con Salvini
Ad accogliere i manifestanti, tutto quel pezzo di destra romana che ha già formalmente aderito alla lista “Noi con Salvini” o ha mostrato interesse: il consigliere comunale e capogruppo Ncs in Campidoglio Marco Pomarici, l’ex portavoce nazionale Ncd Barbara Saltamartini, ora passata al gruppo Misto, e suo marito, nonché ex capogruppo Ncd in Regione, Pietro Di Paolo, il consigliere regionale Fabrizio Santori, ma anche i vertici di Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni invitata a prendere la parola dal palco.

Sostegno a Salvini in arrivo anche dalla Francia: Marine LePen invierà un videomessaggio e ha già fatto sapere che davanti alla telecamera indosserà la maglietta «Renzi a casa» appositamente speditagli dai leghisti. In piazza, infine, anche i fascisti del terzo millennio di Casapound.

Allarme sicurezza
Una presenza che preoccupa la Questura, ancora indecisa, per paura della presenza di infiltrati, se concedere o meno l'autorizzazione al contro-corteo organizzato da movimenti e centri sociali. Già stamattina c'è stata un'anticipazione a colpi di striscione di quanto potrà accadere sabato. Accompagnato da un gruppo di sostenitori, Matteo Salvini si è infatti presentato in Campidoglio con uno striscione con su scritto “Marino a casa”. Ad attenderlo il gruppo capitolino di Sel capitanato da Gianluca Peciola che ha risposto con un “Salvini a casa via i razzisti dalla Capitale”, mentre altri militanti gli gridavano che non è il benvenuto.

Nei giorni scorsi Salvini aveva attaccato i suoi detrattori definendoli su Twitter “4 ragazzotti di sinistra” che decidono che “la manifestazione della Lega di sabato non è democratica e che faranno casino. Ma dove sono le mamme e i papà di questi ragazzotti?”.

"Mai con Salvini"
Ma tra chi non accetta che il segretario del Carroccio venga a fare una propaganda “xenofoba e razzista” nella Capitale, ci sono anche diversi attori e intellettuali come Elio Germano, Moni Ovadia, Erri De Luca e Ascanio Celestini che hanno assicurato la loro presenza in piazza, al grido di “mai con Salvini”, assieme ai centri sociali, collettivi studenteschi, movimenti per la casa, associazioni lgbt, antirazziste, migranti, comitati di lotta per l’acqua pubblica, circoli Anpi, sindacati di base. Per loro l'appuntamento sarà a piazza Vittorio Emanuele II, a due passi proprio dalla sede di Casapound, per arrivare nei pressi del Senato, a piazza Sant'Andrea della Valle.

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Claudia Daconto