Legittima difesa
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Legittima difesa: dopo il voto alla Camera, tutte le questioni aperte

Sulla graticola l'emendamento che permette di difendersi di notte. E di giorno? "Meno male che c'è il Senato", ammette Pietro Grasso

C'è chi la definisce una "legge a metà" (Matteo Salvini), chi la colloca nel calderone delle leggi scritte male (Movimento 5 Stelle), chi si distacca da quanto fatto dal suo stesso partito (Matteo Renzi). La nuova legge che amplia la legittima difesa è stata approvata il 4 maggio alla Camera con 225 Sì. Ha lasciato però una scia di polemiche e non pochi dubbi aperti.

Sulla graticola l'emendamento che permette di difendersi da aggressioni di notte, ma non di giorno. Per il passaggio al Senato sono previsti non pochi ritocchi.


Differenza tra sparare di giorno e di notte

Il provvedimento sulla legittima difesa era bloccato in Parlamento ormai da due anni. Spinti più dai fatti di cronaca che dalla politica, dal Partito Democratico sono stati presentati emendamenti che hanno messo d'accordo i centristi e parevano far fare un passo avanti, tutelando l'aggredito più che l'aggressore. Proprio uno di questi emendamenti ha creato però scompiglio, tra le opposizioni e anche all'interno del Pd.

L'emendamento del relatore di maggioranza David Ermini, all'articolo 52 della proposta di legge, allarga il concetto di legittima difesa anche alla "reazione a un'aggressione commessa in tempo di notte ovvero la reazione a seguito dell'introduzione nei luoghi con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno". Un modo articolato per consentire di difendersi durante le rapine notturne, similmente a quanto previsto dalla legislazione francese.


La proposta di legge ha avuto il voto favorevole di Pd, Ap, Civici e innovatori. Hanno votato contro Forza Italia (che ha fatto diefront all'ultimo), M5S, Lega Nord, Mdp, Sinistra Italiana-Possibile e Fratelli d'Italia. Ora però sono in tanti a storcere la bocca. Le opposizioni, con veemenza: "Una schifezza", l'ha battezzata di nuovo Salvini, il leader della Lega, "una legge che dice che ti puoi difendere solo di notte".
Qualcuno con ironia: "Più che legittima difesa tutela del sonno. Una legge che distingue il ladro che vien di notte da quello che vien di giorno è ridicola", ha scritto su Twitter Raffaele Fitto, leader di Direzione Italia.
Ma anche Renzi, neo-segretario Pd che da tempo chiedeva una legge per tutelare chi si difende in casa, ha definito il testo approvato un "pasticcio".


Il voto "di destra" del Pd
Come se non bastasse, il Pd riceve picconate anche dal suo stesso seno. C'è chi teme un clima da Far West. 

Lo scrittore Roberto Saviano su Facebook critica la decisione di permettere ai cittadini di sparare: "Non è consentendo alle persone di armarsi e di sparare che si tutela la sicurezza dei cittadini. Con il decreto Minniti e la legge sulla legittima difesa il Partito Democratico ha deciso definitivamente di essere un partito della peggior destra che fa leva su istinto, ignoranza e luoghi comuni".

Chi difende la norma
Ci sono anche difensori, della legge sulla legittima difesa. 

Il ministro degli Esteri Angelino Alfano, intervistato dal Corriere della Sera, definisce la legge "un successo politico", che "fornisce una risposta alla domanda di sicurezza che viene dall'opinione pubblica. Al Senato ci impegniamo fin d'ora a migliorare il testo". Invita a non insabbiare la legge ("sarebbe irresponsabile") e quanto alla polemica sul fatto che la norma scatterebbe solo di notte, sostiene: "Basterebbe leggere la norma per capire che non è così: vale a mezzanotte come a mezzogiorno".

Il deputato del Pd Franco Vazio, vice presidente della commissione Giustizia della Camera, difende l'operato dell'Aula: "La sicurezza non ha un colore politico. Serviva un testo forte e nello stesso tempo equilibrato. Mi pare che ragionevolmente si vada in questa direzione". 

Il pensiero collettivo, comunque, sembra auspicare nel Senato uno sbroglia-matassa. Il presidente del Senato Pietro Grasso ammette: "Diciamo meno male che c'è il Senato, se dobbiamo intervenire su questo tema. Staremo a vedere le proposte di ulteriori modifiche".

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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