Roma: ecco i principali candidati sindaco
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Roma: ecco i principali candidati sindaco

Alemanno, Marchini, Marino, De Vito, Medici: biografie e programmi degli aspiranti alla poltrona da primo cittadino più importante d'Italia

È l'ultimo appuntamento di questa infinita stagione elettorale iniziata con le regionali siciliane, passata attraverso le primarie del centrosinistra  prima e dei candidati al Parlamento poi, le elezioni nazionali di febbraio, le primarie romane del 7 aprile e l'elezione del nuovo governatore in Friuli. Un appuntamento, quello delle Comunali di Roma del 26 e 27 maggio prossimi, che, alla luce della rottura dell'alleanza tra Pd e Sel, a livello nazionale, sulla partita per il Quirinale, la formazione del governo delle larghe intese e l'ascesa di Guglielmo Epifani alla segreteria del Nazareno, assume un importanza cruciale. È la prima occasione, infatti, in cui sia il centrodestra che il centrosinistra, potranno misurare con i numeri il giudizio dei propri rispettivi elettorati sulle scelte compiute nelle ultime settimane. Ecco chi sono, dunque, i principali sfidanti, tra i 19 che si presentano, alla carica di Sindaco della Capitale.

Gianni Alemanno
53 anni, barese di nascita, romano d'adozione, il primo ex missino a conquistare il Campidoglio nel 2008, Gianni Alemanno punta oggi alla riconferma. In politica da quando aveva 15 anni, dal Fronte della Gioventù, attraverso Alleanza Nazionale, fino al Pdl, è stato ministro dell'Agricoltura nel II e III governo Berlusconi battendosi soprattutto contro le coltivazioni Ogm e a favore di quelle biologiche e nazionali. Sposato con Isabella, figlia dello storico leader missino Pino Rauti, ha un figlio di 17 anni, Manfredi. Messo sotto accusa da parte del centrosinistra per la successione di scandali che hanno colpito la sua amministrazione (da Parentopoli all'arresto del suo braccio destro, l'ex ad dell'Ente Eur Riccardo Mancini) ha recentemente ammesso alcuni errori di valutazione nella formazione della sua squadra. Fondo di garanzia che incoraggi le banche a erogare finanziamenti alle imprese, potenziamento della Carta Roma per chi è in difficoltà, approvazione delle 106 delibere urbanistiche bloccate in Assemblea capitolina che attiveranno 4,7 miliardi di euro, 60mila posti di lavoro e il 3,8% di Pil in più, housing sociale, completamento della linea C della metropolitana, chiusura dell’anello ferroviario e realizzazione di Fiumicino 2, i punti principali del suo programma in cui spicca l'abolizione dell'Imu sulla prima casa per le famiglie a basso reddito. Per chiudere la sua campagna elettorale, costata finora 700mila euro, Gianni Alemanno ha scelto l'Arco di Costantino, all’ombra del Colosseo, dove arriverà anche Silvio Berlusconi.

Ignazio Marino
58 anni, nato a Genova, chirurgo specializzato in trapianti d'organo, nel 2006 Ignazio Marino è eletto senatore con i Ds. Nel 2009 perde le primarie a segretario del Pd. Ha guidato la Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale. Sue le battaglie per il testamento biologico e la vivisezione a scopo di ricerca. Vincitore delle primarie di centrosinistra dello scorso 7 aprile, da genovese ripete sempre “Roma è la città che più amo al mondo”. Si sposta quasi esclusivamente in sella alla sua Giannini rossa da passeggio e promette di pedonalizzare i Fori Imperiali nei primi 100 giorni da sindaco. Punta sulla qualità dei servizi: trasporti (cura del ferro, car e bikesharing), raccolta e riciclo dei rifiuti (“mai più mega discariche come Malagrotta), politiche per la famiglia a partire da nidi e alloggi sociali (ha promesso un assegno mensile di 700 euro alle famiglie sfrattate), difesa dell'Agro romano (“investiamo nel biologico”), sostegno a neo imprese e iniziative culturali (rilancio Estate romana). Propone un assessorato agli Stili di vita. Tra i suoi slogan: “E' Roma, non è politica”, “Cambiamo tutto” e il contestatissimo Daje!. Per la chiusura della sua campagna elettorale, Ignazio Marino ha scelto Piazza San Giovanni, luogo simbolo della sinistra che il Pd e gli altri partiti della coalizione vogliono restituire al proprio popolo dopo lo “scippo” da parte del Movimento 5 Stelle che se ne impossessò, gremendola, in occasione delle scorse elezioni nazionali.

Alfio Marchini
Soprannominato il candidato sindaco “Calce e Martello”, Alfio Marchini, ingegnere 47enne, discende da una nota famiglia di costruttori romani, imprenditori e comunisti. Ama lo sport ed è stato capitano della Nazionale italiana di Polo. Separato, padre di 5 figli, negli ultimi anni ha vissuto all’estero senza però mai smettere di considerare Roma la sua città. Da mesi batte palmo a palmo tutti i quartieri promettendo investimenti in periferia, una nuova gestione pubblica dei rifiuti, tagli agli sprechi nei trasporti, stop alle parentopoli e valorizzazione del personale. Da sindaco vorrebbe spostare la sede del Campidoglio a Corviale. I suoi cuori invadono i muri della Capitale. “Tu mi ami ancora?” è lo slogan declinato in più forme. Oltre al re del cemento Franco Caltagirone, mezzo mondo della finanza e dell'imprenditoria, per Marchini si è schierato, a sorpresa, anche il leader dei tassinari romani, il destrissimo Loreno Bittarelli. Mentre il popolo della rete lo ha omaggiato del tormentone Twitter #searfiodiventasindaco e soprattutto della pagina Fb di un geniale alter ego che sta riscuotendo un successo nazionale “Arfio Marchini”.

Marcello De Vito
Avvocato 37enne, iscritto al M5S da meno di un anno, con 5mila clic (ma secondo altre fonti sarebbero stati meno di un terzo) Marcello De Vito è risultato il più votato alle primarie on line. Si definisce “esperto di appalti pubblici” ed è un grillino atipico: rilascia interviste a raffica e ci tiene ad avere un buon rapporto con la stampa. Ha assicurato che non affiggerà nemmeno un cartellone e di voler condurre una campagna low cost. Da sindaco punta a far tornare pubblici i servizi locali, rifiuti zero e stop allo sfruttamento del suolo. E poi metropolitane leggere ed estensione delle zone pedonali e delle piste ciclabili. E' convinto di poter arrivare al ballottaggio e sa già con chi: “Sfiderò – ha detto – Ignazio Marino”. "Roma in mano ai cittadini" lo slogan scelto per la sua campagna. Obiettivo: portare un nuovo tsunami anche in Campidoglio. Ma senza comizio finale in Piazza San Giovanni. A quella ha già rinunciato. Non alla presenza di Beppe Grillo, però, che infatti ha già annunciato l'arrivo nella Capitale per partecipare alla festa prevista a Piazza del Popolo.

Sandro Medici
Figlio del '68, Sandro Medici, il “Fidel di Cinecittà”, è il candidato sindaco di ultrasinistra che non ha voluto partecipare alle primarie di centrosinistra. Ai tempi dell'università fu uno dei leader dei movimenti studenteschi e antimilitaristi e, quando si trasferì a Torino per lavoro, aderì alle lotte operaie. Appassionato di musica e di sport, per oltre 15 anni ha fatto il giornalista a il Manifesto che ha anche diretto tra il '90 e il '91. Presidente di municipio per 12 anni consecutivi, è sostenuto da alcuni dei movimenti di lotta per la casa e per i beni pubblici e da un folto gruppo di intellettuali, artisti, attori e preti tra cui Elio Germano, Massimo Carlotto, Domenico Starnone, Don Gallo, Paul Ginsborg, ecc. Se eletto intende congelare da subito il debito della città e reinvestire le risorse a sostegno “dei tessuti urbani, scuole, ospedali e strade”. Via libera al registro delle unioni civili e dei testamenti biologici e alla cittadinanza ai figli degli immigrati romani. Biglietto gratis sui mezzi pubblici e casa popolare anche per gli occupanti abusivi. Il suo slogan: “Roma può”.

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Claudia Daconto