Isis: la trappola degli aiuti umanitari ai curdi
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Isis: la trappola degli aiuti umanitari ai curdi

Khalid Chaouki, deputato del Partito Democratico, spiega i motivi per cui il sostegno alle popolazioni rischia di allontanare le soluzioni politiche

"Gli aiuti umanitari sono una toppa al problema politico. È ovvio che non basteranno mai gli aiuti in una situazione di conflitto perpetuo. Come sta accadendo in Siria da circa tre anni. Noi abbiamo un dovere umanitario come Paese europeo di assistere quelle popolazioni, ma allo stesso tempo abbiamo il dovere di intervenire con soluzioni politiche che consentano di avviare un processo di pace. Altrimenti è chiaro che nelle condizioni economiche in cui versano il nostro Paese e l'Europa sarà sempre più difficile far fronte a questi impegni". Lo dichiara a Panorama.itKhalid Chaouki,deputato del Partito Democratico in merito agli aiuti che il nostro Paese ha deciso di inviare alle popolazioni curde che stanno affrontando l'avanzata dell'Isis.

Per adesso abbiamo mandato sei aerei contenenti 36 tonnellate di acqua, 14 tonnellate di biscotti proteici, 200 tende da campo e 400 sacchi a pelo. Pensa siano sufficienti?
Rispetto all'emergenza è un passo in avanti. E per aiutare i curdi potranno essere molto utili le richieste che arriveranno dalle Ong presenti in loco. Abbiamo dato anche la disponibilità di un supporto militare con gli aerei  di rifornimento e il supporto nell'addestramento per venire incontro alle richieste del governo iracheno e degli alleati. Ma non ci sono solo le armi. Il supporto militare è anche di altro tipo

Il Ministro Pinotti ha specificato che le armi spedite ai curdi sono armi leggere sequestrate durante la guerra nei Balcani nel 1994, di manifattura ex sovietica. C'è stato qualcuno che ha avanzato dubbi sullaloro efficacia?
Credo che la qualità delle armi sia stata certificata dallo Stato Maggiore e dal Ministero della Difesa e io non ho nessun motivo di dubitare del loro operato. Però dobbiamo porci una domanda.

Quale?
È prevalsa in Italia, negli ultimi anni, l'idea che sia inutile comprare armi perchè non servirebbero più, l'idea che la Difesa sia solo un costo di cui liberarsi. Niente di più sbagliato. E oggi ci troviamo con arsenali complessivamente più poveri

Quindi lei non appartiene a quella fronda della Sinistra che è per il disarmo completo?
È chiaro che di questi tempi dobbiamo spendere in maniera giusta. Però non dobbiamo avere una posizione ideologica contro tutto quello che riguarda la Difesa. Questo è tutto un tema interno alla Sinistra e mi auguro che anche quello che sta succedendo in questi giorni aiuti il Parlamento a ragionare in maniera più matura e non solo demagocica


Ma perchè la questione curda è stata fin da subito in cima all'agenda europea, mentre altri conflitti non raggiungono mai la stessa attenzione?
Siamo di fronte ad una formazione terroristica che si è fatta Stato e sta procedendo con una pulizia etnica verso le minoranze presenti in quel Paese. Bisogna dare a queste popolazioni la possibilità di defendersi. Poi c'è anche un fattore di vicinanza.

Ed in Siria come si sta agendo politicamente?
Siamo ad un punto di stallo e migliaia e migliaia di profughi rischiano di arrivare, se non aiutati, a bussare alle nostre porte.

Se per l'Iraq l'intervento Ue è stato tempestivo, altrettanto non può dirsi per l'Ucraina....
Per l'Ucraina c'è stato l'intervento della ex Commissaria Pesc, Lady Ashton, che abbiamo molto criticato in passato per la sua incapacità di portare i Paesi europei ad una posizione unitaria. Oggi confidiamo molto in Federica Mogherini che si è già recata in Ucraina e Russia e che sta tenendo una posizione di fermezza assoluta verso la minaccia russa. Speriamo che questa nuova pagina della politica Ue sia meno timida verso la forza muscolare espressa da Mosca e sia improntata alla legalità internazionale

Le spese per gli aiuti umanitari in Siria e Iraq


LEGENDA: SIGLE

UNESCWA - United Nations Economic and Social Commission for Western Asia.

PAM - Programma alimentare italiano

URWA - Protocollo delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente

UNDP - Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo

ICRC - Croce Rossa

DGSC - Direzione generale dei Servizi Civili

DGAP - Direzione generale Affari politici

OCHA - Office for the Coordination of Humanitarian Affairs

UNFPA  - Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (in situazioni di crisi)

IAMB - Istituto agronomico mediterraneo di Bari

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Sara Dellabella