Immigrazione, niente soldi dalla Ue a Mare Nostrum
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Immigrazione, niente soldi dalla Ue a Mare Nostrum

Il Commissario europeo agli Affari Interni, Cecilia Malmström, gela le aspettative di Matteo Renzi: «Non abbiamo i soldi» per sostenere l'emergenza

Pessima accoglienza per Matteo Renzi a Ypres, dove i leader europei si incontrano in questi giorni, per la prima volta dopo le elezioni, per impostare la politica economica europea dei prossimi anni. Pessima perché il premier italiano ha in agenda la richiesta di un maggiore sostegno dell’Europa allo sforzo che l’Italia sta affrontando per far fronte all’emergenza immigrazione. In un’intervista rilasciata alla vigilia del vertice, il Commissario europeo agli Affari Interni, Cecilia Malmström, ha esplicitato il “no” della Ue a un impegno finanziario a favore del piano italiano Mare Nostrum che costa alle 9,1 milioni di euro al mese e che finora ha salvato 52mila persone dall’inizio dell’anno: a questo ritmo il precedente record di 62mila sbarchi nell’intero 2011 sarà presto abbondantemente superato.

Nonostante l’emergenza la Malmström, in un’intervista al Wall Street Journal , ha detto che «sono piena di ammirazione per il piano Mare Nostrum, che ha salvato migliaia e migliaia di vite umane. Ma sostituire questo piano d’intervento con Frontex è impossibile. Non abbiamo i soldi”. Frontex è (e sarebbe meglio dire: sarebbe) l’agenzia europea il cui compito è (sarebbe) quello di affrontare l’emergenza immigrazione soprattutto dal Nord Africa da dove partono migliaia di persone in cerca di rifugio dal disastro politico causato da guerre e persecuzioni. E’ la prima volta che la Ue si esprime in modo così netto. In precedenza Cecilia Malmström aveva risposto con un interlocutorio (secondo lei, ma l’interessato lo aveva accolto come “offensivo”) “diteci di che cosa avete bisogno” alla richiesta del ministro degli Interni, Angelino Alfano, che l’Europa intera si facesse carico dell’emergenza umanitaria.

Con il “non abbiamo soldi”, l’Europa sembra confermare un aiuto economico limitato ai 44 milioni di euro stanziati nel 2013 a fronte degli oltre 150 spesi dall’Italia. Molti, ma non bastano a dare una risposta dignitosa a tutti i richiedenti asilo: a fronte delle 21mila richieste accolte nel 2013, l'Italia dispone di soli 13mila posti di accoglienza.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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