La Camera dice ok al tetto degli stipendi
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La Camera dice ok al tetto degli stipendi

Fissato a 240 mila euro il tetto alla retribuzione dei dipendenti di Montecitorio

Duecentoquarantamila euro: a tanto ammonta il tetto massimo degli stipendi della Camera dei Deputati. Il provvedimento rientra nella riforma del sistema retributivo del personale in servizio a Montecitorio ed è stato approvato con 13 sì, 5 astenuti e 2 non partecipanti al voto.

Accanto al malcontento dei dipendenti e alle proteste dei sindacati per una decisione troppo radicale, c'è chi, come Stefano Dambruoso di Sc, ritiene - al contrario - che la decisione dell'Ufficio di presidenza della Camera "non soddisfi la richiesta di eliminare gli sperperi dei palazzi del potere".

L'esempio concreto

Cifre alla mano, il deputato ha spiegato, per esempio, che "un Consigliere Parlamentare, dopo il 30esimo anno di servizio, attualmente ha una remunerazione di 318.654,96 euro più 56.247,97 di oneri previdenziali. Per tutto il 2015, all'importo della retribuzione annuale che eccede, al netto dei contributi previdenziali e delle indennità di funzione, al limite dei 240.000 euro si applicheranno in modo progressivo i seguenti scaglioni: il 20% su 60.000 euro (fino cioè ai 300.000 euro) e il 30% sui restanti 18.645,96 euro. Pertanto, il taglio sui dodici mesi sarà complessivamente di 12.000 piu' 5.593.79 euro. Dunque quel Consigliere Parlamentare avrà per tutto il 2015 una retribuzione annua lorda di 301.061,17 euro alla quale vanno aggiunti gli oneri previdenziali che dovrebbero attestarsi su una somma superiore ai 50.000 euro. Dimenticavo di sommarvi l'indennità di funzione attualmente di 7.200 euro netti all'anno. Per un totale di oltre 360.000 euro annui".

"In Francia - ha concluso poi Dambruoso - solo uno fra gli 800 dipendenti del Parlamento supera i 200.000 euro di stipendio. Da noi 600 (circa). Questo tipo di tagli, ancora molto lontani dal tetto dei 240.000 euro imposti alle retribuzioni della PA, sono davvero altro rispetto a quel contributo economico oggi richiesto per la straordinarietà dell'emergenza economica del Paese".


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Redazione