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Caso Azzollini (Ncd), il no all'arresto che spacca il Pd

Il voto segreto sui domiciliari per l'ex presidente della Commissione bilancio di Palazzo Madama si è concluso con 189 no, 96 sì e 17 astenuti

L'Aula del Senato ha respinto l'arresto nei confronti del senatore di Ncd Antonio Azzollini. A votare no sono stati 189 senatori, 96 i sì e 17 gli astenuti. Il voto è stato segreto. "Nessun salvataggio, l'Aula sovrana ha votato" ha dichiarato il presidente dei senatori di Area Popolare Renato Schifani ai giornalisti a Palazzo Madama, commentando l'esito del voto che ha respinto la proposta della Giunta delle immunità favorevole alla richiesta della magistratura di Trani degli arresti domiciliari per l'ex-presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama coinvolto nella vicenda della casa di cura Divina Provvidenza.

"Posso solo dire che sono soddisfatto" ha dichiarato il senatore uscendo dall'aula dopo il voto. "Non me lo aspettavo", ha aggiunto. "Avevo fiducia nelle argomentazioni che avrei sostenuto, ho dormito poco ieri notte ma tranquillo".

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Le reazioni

"Tutto si può dire tranne che Azzollini sia perseguitato dalla giustizia. Nel segreto dell'urna salverete Azzollini ma perdere la faccia davanti al Paese!", ha detto, prima della votazione, il senatore di M5s Mario Michele Giarrusso. "Tutti sono uguali davanti la legge tranne voi. La casta - ha urlato Giarrusso - qui puo' mettere sotto accusa la magistratura perchè è vostro privilegio ma noi non lo consentiremo! Voi di Azzollini siete complici e sodali... qui di vittime ci sono solo i cittadini e menomale che ci siamo noi del movimento cinquestelle... La difesa di Azzollini in Giunta - ha sottolineato Giarrusso, che è avvocato - era tale che mai l'avrei fatta fare ad un mio cliente per come era ridicola e incredibile Qui - ha poi concluso urlando - non c'è alcun fumus persecutionis ma un atto di elementare giustizia".

"Quando c'è di mezzo la giustizia e la libertà di una persona non possono valere pregiudizi in un senso o nell'altro, bisogna decidere in base ai dati di fatto e in coscienza. Il Senato oggi ha dato testimonianza di serietà e di indipendenza" ha dichiarato il capogruppo di Area popolare alla camera Maurizio Lupi.

Su tutte le furie Beppe Grillo, leader del M5S che ha twittato:

"Evidentemente l'Aula è sovrana. Il suo voto va rispettato e quale presidente di un organo di garanzia come la Giunta ribadisco come non spetti a me fare alcuna valutazione. Voglio solo difendere il lavoro svolto in Giunta e dire che anche in questo caso è stata dimostrata la sua autonomia". Così il presidente della Giunta per le Immunità del Senato, Dario Stefano (Sel), commenta il "no" dell'Aula del Senato agli arresti domiciliari per Antonio Azzollini (Ncd). Stefano sottolinea come la Giunta da lui presieduta abbia lavorato "anche stavolta nel più rigoroso rispetto delle norme, dei diritti di difesa e dei limiti temporali". Ricorda come proprio su Azzollini si è detto sì agli arresti domiciliari "con una decisione elaborata collegialmente, votata a grande maggioranza" e dopo "un dibattito molto di merito e partecipato intorno al tema del fumus persecutionis".

"Se dopo ho avvertito l'esigenza di confrontarmi con i capigruppo che in Giunta avevano dato indicazioni diverse rispetto a quelle che si sono avute per l'Aula? No, e perchè dovrei farlo? Sono profondamente convinto che questo sia un appuntamento in cui la libertà di coscienza debba avere la massima espansione", risponde Stefano che aggiunge come non sia "la prima volta che l'Aula disattende una decisione presa in Giunta". "Mi sa che sono stato preveggente quando qualche giorno fa ho chiesto al presidente Grasso di poter organizzare una giornata di studio dedicata al "fumus persecutionis". Lui comunque ancora non mi ha risposto..."

Il Senato respinge la richiesta di arresto di Azzolini

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Il senatore di Ncd Antonio Azzollini durante il suo discorso in Senato in occasione del voto sulla richiesta di arresto nei suoi confronti, Roma, 29 Luglio 2015

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