Supereroi cinesi alla conquista del pianeta
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Supereroi cinesi alla conquista del pianeta

Capitan Cina a l'Annientatore sono pronti a farsi conoscere dal pubblico di tutto il mondo. Aiutandolo a capire e ad amare la Cina

Per gli appassionati di animazione ed effetti speciali potrebbero esserci grandi novità. Perché il mondo dei supereroi dovrà presto dare il benvenuto a dei nuovi protagonisti. Con gli occhi a mandorla.

L'universo orientale pare essere diventato talmente affascinante da aver spinto non solo i cinesi ma anche gli americani a creare dei personaggi dai poteri eccezionali con tratti somatici tutti orientali. Un'idea che ha convinto anche Stan Lee, il "padre" di X-Man, Hulk, Ironmen e Spiderman. Che ha promesso di lanciare il suo nuovo personaggio entro massimo due anni.

L'ultima invenzione di Stan Lee si chiamerà Annihilator, l'Annientatore. Il produttore sarà Eric Mika e lo sceneggiatore Dan Giloroy. Comparirà sugli schermi nel 2014, ma dei suoi superpoteri non si sa ancora nulla. Un'incertezza che lascia naturalmente il campo libero alle fantasie di quelli che diventeranno i futuri fan dell'Annientatore.

A sentir loro il nuovo supereroe potrebbe essere il discendente di una stirpe di draghi e essere capace di sputare fuoco come loro. O potrebbe essere immortale come la tartaruga cinese. O ancora un appassionato di arti marziali di terza generazione.

Lo stesso Stan Lee si è rifiutato di rivelare particolari, ma ammesso di essere un appassionato della Cina e della sua cultura. E di aver creato l'Annientatore con una cura tale da essere certo che diventerà in poco tempo il supereroe più popolare e più amato in tutto il mondo.

Il nuovo personaggio del fumettista americano ha però già un rivale. In astratto più autentico. Perché è cinese al 100%. Quindi anche comunista. Il suo nome è Capitan Cina. Indossa una tuta rossa con cinque stelle sul petto. Una grande e quattro piccole. Proprio come quelle della bandiera cinese. E non si separa mai dalla sua Mauser C96.

Anche la sua storia è sfacciatamente cinese. Perché Capitan Cina è l'ultimo sopravvissuto di un programma per creare supereroi avviato da Mao Zedong ai tempi del Grande Balzo in Avanti. Ibernato per decenni, quando riapre gli occhi si ritrova nell'epoca della globalizzazione. Quella del boom economico cinese.

Una realtà talmente diversa da quella in cui è stato creato e addestrato da indurlo addirittura a cambiare nome. Non si sente più a suo agio con l'etichetta di "Liberatore". E si ribattezza "Capitan Cina". Un appellativo che trova decisamente più in linea con le abitudini e la quotidianità della Shanghai del terzo millennio.

Curioso, però, che se Stan Lee ha creato il suo Annientatore per far conoscere la Cina e i cinesi al resto del mondo, Chi Wang e Jim Lin, le penne che hanno disegnato Capitan Cina hanno voluto togliergli quanto più possibile i suoi tratti somatici cinesi e le abitudini "troppo orientali", pur facendo in modo che continuasse a incarnare i grandi valori in cui i cinesi "devono" continuare a credere anche nell'era della globalizzazione. Senza dimenticare di aggiungere qualche dettaglio per renderlo simpatico anche agli americani. Come affidargli, come prima missione, la difesa del Presidente Obama nel corso di una visita nella Repubblica popolare.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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