La Cina invasa dai fantasmi
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La Cina invasa dai fantasmi

Vogliono mangiare, divertirsi, riposarsi e ripartire pieni di soldi e con enormi quantità di vestiti, mobili e automobili nuove

Di questi tempi, decine e decine di fantasmi (cinesi) tornano sulla terra in cerca di cibo, divertimenti, e un po' di relax. Tutti li temono, i bambini in particolare, che devono rimanere il più possibile alla larga da loro e dai luoghi che potrebbero frequentare nel corso della loro permanenza terrestre. Nessuno ha il coraggio di negare loro l'accoglienza che meritano, perché ignorandoli si corre il rischio di essere risucchiati da un vortice di sfortuna potenzialmente inarrestabile. O almeno di questo sono convinti i cinesi.

Il settimo mese del calendario lunare è noto come mese dei fantasmi, e il suo quindicesimo giorno, che quest'anno cade poco prima della metà di agosto, è quello in cui i cancelli dell'inferno rimangono aperti per permettere ai fantasmi di tornare sulla terra in cerca di cibo. Le anime in pena, però, sono solite intrufolarsi nelle famiglie che si sono preparate ad accogliere i rispettivi antenati con pietanze prelibate, abiti, automobili nuove e pezzi d'arredamento più funzionali e moderni nella speranza di trovare al loro interno qualcuno disposto ad occuparsi di loro, per poter quindi smettere di continuare a vagare senza meta rubando qui e là in necessario per continuare a sopravvivere.

In prossimità della discesa sulla terra di questi "fantasmi affamati", come in genere li chiamano i cinesi, l'atmosfera nella Repubblica popolare, a Hong Kong, Taiwan, e in tutte quelle realtà del Sudest asiatico dove la presenza cinese è forte cambia radicalmente. In ogni casa, negozio, ufficio, ma anche negli angoli più nascosti delle strade viene allestito un piccolo altare. Tanti sono grandi più o meno come la pagina di un settimanale, ma servono ad offrire ai fantasmi appena giunti sulla terra un primo punto di riferimento per riposarsi dopo il lungo viaggioLanterne e barchette di carta, invece, illuminano durante la notte le vie d'acqua, dai fiumi ai rigagnoli, per evitare che qualche antenato perda la strada.  

I tempietti un po' più grandi vengono regolarmente riforniti con frutta, incenso e prelibatezze varie (dalle caramelle ai panini ripieni di carne di maiale), perché è lì che questo esercito di affamati potrà trovare un po' di ristoro. Eppure, è nelle case che le attenzioni per i fantasmi in visita si moltiplicano. Sui piccoli altari privati (spesso allestiti solo per questa occasione) vengono riposte, ogni giorno, i piatti preferiti dai familiari defunti, senza dimenticare di aggiungere qualcosa per gli eventuali amici con qui questi ultimi potrebbero essersi dati appuntamento. A tavola c'è chi aggiunge un paio di sedie (vuote) per dare l'opportunità al fantasma di sedersi comodamente con il resto della famiglia tutte le volte che lo desidera. Infine, non possono mancare soldi, auto, vestiti e pezzi di arredamento da bruciare affinché lo spirito possa portarli con sé nel viaggio di ritorno.

Il mese dei fantasmi è considerato da tutti un periodo molto pericoloso. Ecco perché è opportuno evitare una serie di attività, tra cui nuotare (nell'acqua si rischia di essere aggrediti dai fantasmi che hanno perso la via), uscire dopo il tramonto (perché è questo il momento della giornata in cui gli spiriti si ritrovano tra loro, quindi meglio non disturbarli), cambiare casa, rischiando così di far arrivare un antenato nell'abitazione sbagliata (meglio traslocare dopo la sua partenza, avvertendolo che, l'anno successivo, una serie di luci speciali lo aiuteranno a non perdersi lungo la nuova strada), non sposarsi e non aprire una nuova attività commerciale: con tutte le anime in pena che ci sono in giro nel mese dei fantasmi, qualcuna tra quelle più disperate potrebbe sfogarsi augurando al malcapitato di turno tutta la sfortuna possibile.

 

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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