Australia, storie di giovani che hanno fatto fortuna
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Australia, storie di giovani che hanno fatto fortuna

A chi sogna di seguirli, Luca e Francesca consigliano di partire con un progetto chiaro, di non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà, e di tenere duro

Chi sono i giovani che si trasferiscono in Australia? Perché lo fanno? Cosa cercano? Cosa si aspettano? E, soprattutto, che cosa trovano una volta atterrati dall'altra parte del mondo?

Lo abbiamo chiesto a Luca Esposito e Francesca Valdinoci, una giovane coppia che si è trasferita a Melbourne poco più di un anno fa, e che è ancora alla ricerca del giusto compromesso tra la vita lasciata in Italia, quella sognata, e la realtà dell'accoglienza australiana.

Lo abbiamo già scritto in più di un'occasione: l'Australia è una terra di enormi opportunità, ma questo non significa che siano facili da cogliere, ne' che siano alla portata di tutti.

Luca e Francesca hanno discusso per anni della possibilità di trasferirsi all'estero. Lei ha diretto librerie in realtà museali importanti a Roma, lui era un operatore cinematografico, entrambi troppo innamorati dell'Italia per scegliere la vicina Europa come meta, hanno deciso di spostarsi in Australia per le facilitazioni di visto offerte dal doppio passaporto italiano-neo zelandese di Francesca.

Trasferirsi in un luogo così lontano, checché ne dicano i ragazzi che dall'Italia sognano di trovare il coraggio per fare questo passo, non è facile. Perché l'immagine che si ha di un paese difficilmente corrisponde alla realtà, e le delusioni possono essere nascoste dietro ogni angolo. Del resto, gli stessi Luca e Francesca ammettono che le difficoltà, all'inizio, sono state tantissime. E dopo un anno e mezzo i problemi, per loro come per tanti altri emigrati italiani, ci sono ancora.

Clima, vita semplice e all'aria aperta, città giovani dove è facile conoscere nuove persone, e l'entusiasmo legato all'avventura appena iniziata aiutano a tenere alto il morale, ma la realtà è spesso molto più dura di quanto sembri.

Tanti arrivano in Australia con curricula piuttosto qualificati, e dopo decine di colloqui si ritrovano a dover accettare lavoretti occasionali per mandare avanti la famiglia. E' capitato a Francesca, che coltiva i suoi sogni dietro il bancone di un bar. Ed è capitato anche a Luca, che dopo una collaborazione presso il Consolato Generale d'Italia durata un paio di mesi, si è rimboccato le maniche accettando di pulire vetri, curare giardini, e di fare l'operaio.

Eppure, alla fine l'Australia premia intraprendenza e perseveranza. Non sempre, questo bisogna saperlo, però Francesca fa oggi la barista part-time per ritagliarsi un po' di tempo per collaborare al Melbourne Jazz Festival, e Luca sta per cominciare la sua carriera accademica presso The University of Melbourne, l'università più prestigiosa del paese.

Francesca e Luca si sono resi conto che in Australia le opportunità ci sono, è vero, ma vanno costruite. E oggi sono contenti di aver inserito tra le loro priorità quella di creare un'associazione no-profit, Nomit – Italian Network of Melbourne , in grado di offrire un sostegno concreto a tutti quei giovani che, come loro, decidono di lasciare l'Italia per l'Australia. Aiutandoli, passo dopo passo, a creare le loro opportunità, le loro occasioni, e offrendo un solido appiglio per i momenti di difficoltà e sconforto che, prima o poi, attraversano tutti.

Luca ci tiene a sottolineare che per tanti è un po' uno shock rendersi conto che gentilezza, disponibilità e affabilità che notoriamente contraddistinguono gli australiani non sono così scontate nei rapporti di lavoro. E per quanto paradossale possa essere, bisogna saperlo per imparare al più presto a convivere con questa loro peculiarità.

Infine, i veri grandi vantaggi di questo paese sono da un lato la qualità della vita e il rispetto diffuso per tutto ciò che è pubblico, dall'altro degli stipendi che, a prescindere dal settore in cui si è impiegati, permettono sia di sbarcare il lunario sia di avere abbastanza tempo da dedicare alla costruzione non tanto della propria carriera ma della propria vita. Se si chiede a un australiano che cosa fa nella vita, è molto probabile che risponda parlando di interessi e passioni, non di lavoro. La maggior parte delle persone non va in ufficio tutti i giorni, perché dà più valore all'opportunità di dedicare tempo alla famiglia o a un hobby che a quella di diventare più ricco. Forse è proprio questo l'aspetto della vita australiana che Luca e Francesca apprezzano di più, e magari finiranno per rimanere da questa parte del mondo per godersi il loro nuovo equilibrio locale. A chi sogna di seguirli down under, invece, ricordano che, come diceva Seneca, "Nessun vento è favorevole al marinaio che non sa in quale porto vuole approdare". Quindi insomma, partite con un progetto ben chiaro, non lasciatevi scoraggiare dalle difficoltà, tenete duro e in bocca al lupo!

 

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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