Roberto Saviano
ANSA/ CESARE ABBATE
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Saviano e il Medio Oriente: un Tapiro meritato

Le riflessioni dello scrittore sul Medio Oriente denotano un'ignoranza che non aiuta a comprendere e tanto meno a risolvere i problemi dell'area

Il 24 maggio scorso, il Presidente iraniano Rouhani ha accusato gli Stati Uniti di “ignoranza”. Secondo lui, il problema principale sta nel fatto che gli americani “non conoscono le particolarità della regione e non hanno una conoscenza sufficiente del Medio Oriente”.

Non vi è alcun dubbio che dietro alcune delle decisioni che hanno accelerato l’implosione del Medio Oriente ci sia stata una buona dose di ignoranza. Quanto questa ignoranza sia poi dettata da ragioni di bieco opportunismo, è un’altra questione.

Non si potrebbero spiegare altrimenti decisioni come l’invasione dell’Irak, il bombardamento della Libia, l’entusiasmo sfrenato per la caduta dei regimi della "Primavera Araba" e tutta una serie di posizioni che hanno trasformato il Medio Oriente in terreno fertile per i movimenti islamisti, a cominciare dall’Isis.

Il problema dell’ignoranza però non riguarda solo gli Stati Uniti. Anche in Italia abbondano gli esperti tuttologi, che con le proprie affermazioni contribuiscono a indirizzare male i decisori politici, che di per sé non brillano per preparazione (Basti ricordare i video delle Iene sui parlamentari ignoranti).

Uno dei succitati "esperti" è Roberto Saviano, che nell’arco di una settimana ha fatto due dichiarazioni che denotano una conoscenza certamente superficiale dell’area. La prima è stata in occasione della critica alle dichiarazioni renziane sul fenomeno migratorio, quando Saviano ha affermato che è ipocrita dire “aiutiamoli a casa loro”, mentre "aumentano le esportazioni italiane di armi".

Qualcuno ha fatto notare che Saviano, a corredo dell’articolo, ha anche pubblicato la foto tendenziosa di un bambino africano con una mitragliatrice (tra l’altro non di produzione italiana) quasi a far dimenticare che le armi si vendono principalmente alla polizia, ai reparti antiterrorismo, e a tutte le forze di sicurezza che garantiscono la protezione delle persone.

E invece Saviano sembra esserne perfettamente consapevole. Tant’è vero che nello stesso post su Facebook ha testualmente scritto che “L'Italia nel 2014-2015 è stato l'unico paese della Ue ad aver fornito pistole, revolver, fucili e carabine alle forze di polizia e di sicurezza del regime di Al Sisi”. Come se “il regime di Al Sisi” non fosse impegnato nel garantire stabilità ad un paese circondato dal caos in cui è sprofondata tutta l’area.

L’improvvida affermazione di Saviano, manco a farlo apposta, è stata lanciata infatti nello stesso giorno in cui terroristi islamisti hanno ucciso quasi 25 militari egiziani nel Sinai nord-orientale. È noto a tutti infatti che sono anni, ormai, che le forze di polizia e sicurezza egiziane sono impegnate in una lotta senza quartiere contro la filiale locale dell’Isis.

Viene quindi naturale chiedersi in quale mondo viva Saviano, e se sia veramente convinto che non rifornire la polizia egiziana di “pistole, revolver, carabine” contribuisca davvero alla pace, alla sicurezza, alla stabilità del Mediterraneo. Se sia convinto davvero che permettendo agli islamisti dell’Isis di essere meglio armati possa rappresentare una soluzione in linea con “l’aiutiamoli a casa loro”.

Subito dopo, invece, Saviano si è cimentato sull’Iran. Nel commemorare l’iraniana Maryam Mirzakhani, prima donna Medaglia Fileds, considerato come il Premio Nobel per i matematici, scrive che “Maryam si è laureata in matematica a Teheran (uno dei pochi corsi consentiti alle donne)”.

Non vi è alcun dubbio che l’ala conservatrice in Iran non veda di buon occhio l’incremento dell’istruzione femminile, uno dei vanti della Repubblica islamica, ma affermare che il paese consenta “pochi corsi” alle donne denota un’ignoranza a dir poco sconcertante. Ancora oggi, infatti, e nonostante i tentativi dei conservatori, le donne iraniane continuano a dominare la scena universitaria ed economica del paese. Pochi giorni fa, una donna - Farzaneh Sharafbani, 44 anni, Dottorato in ingegneria aerospaziale – è stata nominata Amministratore Delegato della compagnia di bandiera, l’Iran Air.

Proprio l’anno scorso, Striscia la Notiziaha consegnato un Tapiro d’oro a Raffaella Carrà che dopo l’esibizione di Kimia Ghorbani a The Voice, aveva affermato, riferendosi all’Iran: "Le donne non possono neanche studiare, guidare la macchina, non possono nulla". Una dichiarazione che aveva suscitato grandi critiche poiché in Iran le donne possono studiare e guidare. Mi aspetto quindi che il prestigioso premio venga consegnato presto anche a Roberto Saviano che invito, nel frattempo, a tornare ad occuparsi di temi che gli sono più famigliari.

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Sherif El Sebaie

Esperto di Diplomazia Culturale, rapporti euro-mediterranei e politiche sociali di integrazione. Nel 2008 viene ufficialmente invitato dal Dipartimento di Stato USA a partecipare all'"International Visitor Leadership Program", un programma di scambi professionali per leader internazionali e nel 2015 è stato scelto dall’Università della Virginia, a seguito di bando, come uno dei 10 Fellow del Simposio Internazionale di Arte Islamica.

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