Onu, un'organizzazione inutile
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Onu, un'organizzazione inutile

Il neo-consigliere per la sicurezza del presidente USA critica lo stallo internazionale sulla guerra. Ci vuol coraggio

(per LookOut News )

Sarà, come dice Susan Rice, neo-consigliere per la sicurezza del presidente Barack Obama, che “la storia giudicherà duramente” l’inazione delle Nazioni Unite sulla Siria. Eppure, questa istituzione esiste proprio per tentare ogni via diplomatica possibile per evitare guerre e risolvere contenziosi internazionali e la Rice, che dell’ONU era ambasciatrice degli Stati Uniti fino a ieri, lo dovrebbe saper bene. Se poi, invece, si vuol sostenere che l’ONU sia un’istituzione inutile e dispendiosa e che sarebbe meglio fargli fare la fine della Società delle Nazioni, questo è un altro discorso.

Con buona pace di Susan Rice, infatti, la storia ha già giudicato in abbondanza l’inefficienza della burocrazia delle Nazioni Unite, in alcuni casi al limite del criminale: a testimoniarlo ci sono molte voci, dal milione di morti in Ruanda ai massacrati di Srebrenica. Ma ancora andiamo avanti con riunioni e riunioni nel Palazzo di Vetro di New York, come se quello fosse l’unico salotto dove poter discutere di politica internazionale.

Come è strutturato l’ONU

Sarebbe bene ricordare che l’architettura ONU prevede due organi principali: l’Assemblea generale, dove siedono tutte le nazioni aderenti all’Organizzazione, e il Consiglio di Sicurezza, dove siedono soltanto 15 membri, 5 dei quali permanentemente.

Mentre l’Assemblea disserta sui più svariati argomenti (Disarmo e Sicurezza; Economia e Finanza; questioni sociali, legali e amministrative), il Consiglio di Sicurezza provvede al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Ma le regole d’ingaggio del Consiglio prevedono che ogni decisione messa al voto - vedi l’autorizzazione all’uso della forza - viene adottata solo nel caso in cui almeno 9 membri su 15 sono in accordo. Eccezion fatta per il diritto di veto, che ognuno dei 5 membri permanenti ha il diritto di apporre per bloccare qualsiasi risoluzione non condivida. Ne basta uno perché il voto sia respinto.

Ora, considerato che i cinque membri permanenti sono Regno Unito, Cina, Francia, Russia e Stati Uniti, si può ben comprendere l’inutilità di questa organizzazione. Quante volte sono in accordo Stati Uniti e Russia? O Stati Uniti e Cina? Meno di una su cento. Come nel caso siriano: come fa Susan Rice a sostenere che “la storia giudicherà duramente l’inazione ONU” se quella organizzazione è concepita proprio per l’inazione? Ma soprattutto: vogliamo parlare del fatto che i principali Paesi trafficanti di armi nel mondo sono proprio gli stessi cinque membri permanenti dell’ONU?

Quanto costa l’ONU

Si calcola che, nel complesso, il mantenimento del sistema delle Nazioni Unite superi ogni anno i 15 miliardi di dollari (il bilancio-base era 1,1 miliardi di dollari nel 1993). Una parte delle spese, quelle amministrative, vengono interamente compensate dalle quote obbligatorie che ciascun Paese aderente è obbligato a versare, e che coprono circa un terzo del totale (il regular budget 2012/2013 è pari a 5,15 mld dollari). Il principio contributivo è proporzionale: ogni Stato contribuisce in base alle proprie possibilità e in misura non inferiore allo 0,01% e non superiore al 22% del budget totale: il contributo si basa su un calcolo che considera il Pil dello Stato, la sua popolazione e il suo livello di debito (fortunatamente per l’Italia, in questo caso).

Il nostro Paese è però il sesto principale contributore del bilancio ordinario delle Nazioni Unite, con una quota che nel 2011 era pari al 5%. Per fare un confronto tra i membri del Consiglio di Sicurezza (dove l’Italia non siede): gli Stati Uniti contribuiscono per il 22%, Francia e Regno Unito per il 6%, la Cina per il 3% e la Russia per il 2%. A queste spese, però, vanno poi aggiunte le spese per le operazioni di peacekeeping, la tutela dei diritti umani, eccetera.

Insomma, è possibile che la storia giudichi duramente anche i soggetti che spendono - male e senza risultati apprezzabili - i soldi dei contribuenti, che tutto vogliono tranne che moltiplicare organi decisori i quali, per loro stessa natura, non risolveranno mai una guerra? Visto che, casomai, la promuovono?

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Luciano Tirinnanzi