Monti, primarie e botte da orbi
(Foto Ansa/Luca Turi)
News

Monti, primarie e botte da orbi

Se le danno di santa ragione ma alla fine, come ha detto Napolitano, nessuno potrà staccarsi dalla via tracciata dal premier

Pum! Pam! Sbeng! Botte da orbi. A 3 giorni dall'apertura dei seggi per le elezioni primarie del centro sinistra, i magnifici 5 si scazzottano come nei film di Bud Spencer e Terence Hill.
È giusto così, la competizione è oramai agli sgoccioli e la posta in palio molto alta: la possibilità di diventare presidente del Consiglio.

Fin qui nulla quaestio, ma quando si sentono  certe dichiarazioni viene da prendere a calci la televisione.
L'ultima sortita è del sindaco di Firenze che in un crescendo rossiniano è arrivato a dire  che "la sinistra è Obama, non Rosy Bindi" . Secondo Renzi "Se noi vinciamo i democratici hanno più chance di vittoria alle elezioni, parlano più di futuro e tornano a far sperare gli italiani". Ora, premesso che Rosy non si è mai paragonata in vita sua né ad Obama né tantomeno alla Clinton, l'unica colpa della pasionaria toscana è quella di avere le preferenze. Donna Bindi, ogni volta che si è presentata alle elezioni con diversi sistemi elettorali, è sempre stata eletta. Può piacere o meno, questi sono i fatti.

Ma non finisce qua, perché nelle prossime ore il sindaco chiuderà la campagna per le primarie in quel di Siena, città controllata dal Monte dei Paschi, e anche lì se ne vedranno delle belle. La scelta di Matteo non è casuale e conferma la guerra totale al gruppo dirigente degli ex DS. È noto a tutti il controllo che il comune di Siena esercita sulla Fondazione del MPS e in molti ricordano la famosa telefonata Fassino-Consorte "abbiamo una banca" in merito alla scalata BNL. Sarà questo il botto finale della campagna di Renzi, un attacco durissimo all'ex dirigenza del partito (D'Alema & Co.) su banche e simili.

Bersani, sicuro di vincere e di arrivare primo forse già al primo turno, continua a mantenere un profilo da 'buon padre di famiglia', si propone come l'usato sicuro e  come l'unico in grado di tenere insieme tutto il partito. Vendola si consola pensando al terzo posto sul podio. Rilancia la follia della TOBIN Tax  dimenticando che questo provvedimento, se applicato solo in Italia, equivale a prosciugare il mare con un cucchiaio. Ma poco importa. Lui parla alla pancia della Sinistra. Questo è il suo ruolo e questo fa.
Tabacci vaga per i talk show mentre fa l'assessore al comune di Milano e il parlamentare e dopo aver co-fondato un partito sparito nel giro di pochi giorni (la rosa bianca) e Laura Puppato si sta guadagnando un paio di minuti di celebrità in attesa del voto.
Passano i giorni, la battaglia si fa sempre più cruenta,  ma frenare il sogno del Pd, chiunque vinca queste primarie, è Giorgio Napolitano.
Il Presidente della Repubblica anche oggi ha ricordato a tutte le forze politiche che " Monti non può essere il candidato di nessuno. Dopo le elezioni- ha aggiunto- i partiti potranno coinvolgerlo in esperienze di governo".

In sostanza Re Giorgio, vero dominus di tutta questa fase politica, ricorda ai partiti che possono promettere in campagna elettorale qualunque cosa, tanto nessuno potrà distaccarsi troppo dalla strada tracciata dal Governo Monti.
I magnifici 5 sono avvisati. Fuoco alle polveri per i prossimi giorni, tanto poi poco cambierà.
Gulp!

I più letti

avatar-icon

David Parenzo