Francia e Italia: scandali e diversi trattamenti
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Francia e Italia: scandali e diversi trattamenti

Da Strauss-Kahn a Hollande: perché, a Parigi, queste questioni vengono trattate diversamente

Mettiamo che accada in Italia. Un uomo politico diventa presidente della Repubblica. Convive con una signora, non la sposa pur essendo celibe e non ha alcuna intenzione di sposarla. Ha avuto quattro figli da un’altra donna, senza sposarla, e si gode la sua libertà. Eletto al Quirinale, vi trasferisce la sua compagna che riceve tutti i riguardi dovuti a una first lady: ufficio, segreteria, consiglieri e perfino capo di gabinetto. Ma il nostro presidente, lo sappiamo, è un uomo libero. Nella testa e nei sentimenti.

Per cui allaccia una relazione con un’attrice e per due anni la vede di nascosto in un appartamento alla Fontana di Trevi, poche centinaia di metri dal Quirinale. Finalmente un settimanale di gossip lo scopre mentre si reca dalla nuova amante protetto da un casco da motociclista. E fotografa il corazziere che ha il compito di portare alla romantica alcova i cornetti perlacolazione. Ne viene fuori uno scandalo, all’estero, più che in Italia in cui i grandi giornali parlano della vicenda poco e di malavoglia: ogni persona ha diritto alla sua vita privata, anche se si tratta del presidente della Repubblica.

La signora convivente la prende ovviamente male: non vuole restare al Quirinale con il fedifrago, ma non se ne torna a casa propria o da mammà. Prima si ricovera in ospedale e poi (scortata da un drappello di corazzieri motociclisti) si trasferisce nella tenuta di Castelporziano e lì aspetta di discutere le condizioni del trattato di pace. Sapendo che prima o poi al Quirinale rischia di finirci la nuova amante.

È immaginabile tutto questo? No. È invece immaginabile che i giornali di tutto il mondo, a cominciare da quelli francesi, massacrerebbero un sistema che permette queste cose e gli stessi giornali italiani sarebbero impietosi. Perché in Francia non accade? Perché la Francia non è l’Italia. Uno psicanalista francese, Jean-Pierre Winter, autore del saggio Uomini politici sul lettino, prende atto che François Hollande è un traditore seriale e dubita che la sua immagine ne risentirà: molti uomini, in fondo, hanno l’amante. D’altra parte nemmeno i quattro immediati predecessori di Hollande si son fatti mancare niente.

François Mitterrand ha avuto per un ventennio una seconda famiglia che alloggiava in una residenza statale, viaggiava su mezzi dello Stato ed era protetta dalla polizia. Solo poco prima che morisse, il settimanale Paris Match ebbe il coraggio di rivelare l’esistenza di una figlia segreta del presidente, ormai adulta. Jacques Chirac veniva chiamato «tre minuti e una doccia» per la rapidità e la frequenza delle sue avventure sessuali.

Come il nostro Benito Mussolini, che riceveva frettolosamente le sue devote «visitatrici fasciste» sul tappeto della Sala del Mappamondo. Valéry Giscard d’Estaing staccava i telefoni e se ne andava a spasso con belle attrici su auto sportive. E Nicolas Sarkozy, dopo essersi separato dalla moglie, ha piazzato Carla Bruni all’Eliseo. Nessun problema per nessuno. La Francia non è l’Italia.

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Bruno Vespa